Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, nella conferenza stampa dell’8 marzo chiarisce sulla chiusura scuole: “La chiusura di istituti 0-6 la eviteremo, a meno di focolai. La chiusura di una scuola dipende anche dalla logistica della scuola stessa, ad esempio se l’ingresso è uno solo, se le aule sono isolate oppure no. In ogni caso in questa fase la chiusura potrebbe riguardare le scuole superiori o qualche classe delle medie.”
E precisa: “La Regione non è in grado oggi di dare conferme sui congedi parentali o per il bonus baby sitter, noi tutto ciò che potevamo mettere lo abbiamo messo e ora attendiamo interventi nazionali. Nel momento in cui il Governo dice che con certi parametri devi chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado, è ovvio che crei dei disagi alle famiglie.”
E sulla formula del nuovo Dpcm che entro determinati parametri numerici di contagio (250 positivi su 100 mila), dà facoltà agli amministratori locali di chiudere le scuole, Zaia puntualizza: “La facoltà di chiudere spetta ai tecnici, non ai politici. Noi non vogliamo alcuna responsabilità per l’infezione del Covid sui bambini, noi vorremmo prevenire piuttosto che curare.”
“Al momento non si prevede alcuna chiusura generalizzata ma si prevede un cronoprogramma che si muove parallelamente al contagio. Sostanzialmente oggi la situazione è sostenibile e abbiamo posti in terapia intensiva, un centinaio dei quali occupati da pazienti Covid.”
I distretti sanitari del Veneto vedranno chiudere e mettere in didattica a distanza al 100% le scuole dalla seconda media in su, per il superamento dell’incidenza di 250 casi di Covid-19 ogni 100 mila abitanti. Lo ha riferito la direttrice regionale del Servizio di prevenzione, Francesca Russo.
Si tratta in particolare dell’Alta Padovana, dove già quattro scuole erano state chiuse la scorsa settimana, e che presentano un’incidenza di 272 casi su 100 mila, il distretto di Asolo (Treviso) con 268 casi su 100 mila, e il territorio dell’Ulss 4 Veneto orientale che presenta incidenza 302. Le chiusure saranno effettive in 24-48 ore.
La direttrice regionale del Servizio di prevenzione, Francesca Russo commenta i criteri della chiusura: “Monitoriamo l’incidenza cumulativa degli ultimi 7 giorni, la vediamo nel suo evolversi e la valutiamo. Vogliamo agire in maniera estremamente puntuale, osservando giorno per giorno come va il percorso. Per queste scuole a partire dalla seconda media in su si va in DaD, probabilmente da giovedì, per dare il tempo alle famiglie di organizzarsi.” E spiega le ragioni del provvedimento: “Il setting scuola rispecchia il setting della popolazione, per cui rallentando la mobilità che la scuola comporta, si tenta di ridurre l’incidenza del contagio sulla comunità.” E aggiunge: “Se ci dovesse essere un cluster di una variante in un istituto, si valuterà un intervento mirato.”
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