Il reato, ridimensionato dal Gip, sarebbe: maltrattamenti ai danni di minori e si riferirebbe negli anni tra il 2005 al 2008, quando un ragazzino della scuola elementare di Cesano, zona nord di Roma, era tornato a casa con un occhio nero.
Il padre, allarmato per i lividi, fece partire una denuncia da cui le testimonianze per accertare il caso. E gli alunni raccontarono le violenze che quotidianamente il maestro di matematica ed educazione fisica infliggeva loro. Certe volte, ricordando quegli episodi, scoppiavano a piangere e, tra le lacrime, raccontarono che il maestro, per gestire una classe che i colleghi dell’imputato avevano definito “difficile”, picchiava i suoi alunni con schiaffi e pugni, prendendo di mira soprattutto un bambino autistico. Certe volte prendeva i ragazzini per i piedi e li alzava facendoli finire a testa in giù. Il viso dei bambini era usato dall’insegnate per rimuovere il gesso dalla lavagna. In altre occasioni l’uomo li afferrava per la gola o infilava il sapone dentro le magliette dei bimbi. Qualche volta li avrebbe anche istigati a picchiarsi tra di loro.
“Il Giudice dell’udienza preliminare – afferma l’avvocato della difesa Paola Armellin – ha evidenziato che a carico dell’imputato risultano elementi di prova che devono essere ridimensionati, a fronte di un quadro lumeggiato dalla difesa dell’imputato anche con prove documentali”.
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