Con ogni probabilità i docenti si stanno svegliando da vecchi torpori e, messi di fronte a una proposta di legge vessatoria, ingiusta e prevaricatrice persino dei diritti più elementari, quali il rispetto del patto di lavoro sancito dal Contratto, stanno forse pure pensando di recuperato zaini, fiaschette, fischietti e sacchi a pelo per dare l’assalto alle scuole dove insegnano. Al momento però nessuna lancia in resta, né catene e lucchetti per serrare le entrare della scuole, ma solo occupazioni pacifiche pomeridiane in un non meglio precisato Liceo della Capitale.
Finora sarebbero tuttavia solo due gli istituti romani occupati dai professori esasperati dalle batoste che stanno subendo e infatti avrebbero pure dichiarato: “Vogliamo bloccare il Piano dell’Offerta Formativa: se le cose stanno così ci rifiutiamo di offrire corsi pomeridiani e altre occasioni agli studenti, perché è inaccettabile”.
Il timore, o la speranza, è quella, sibila il sito degli studenti, che questa inaspettata forma di protesta possa diffondersi a macchia d’olio per tutta la nazione, e, vista l’esasperazione che si coglie in tutti i petti dei professori, nulla toglie che possa in effetti dilagare.
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