Ci vuole una soluzione per i docenti pugliesi

I numeri sbandierati dal miur per la Puglia confermano ancora una volta le nostre previsioni: il problema dei docenti “deportati dalla riforma”  da parte dello stato e dei sindacati continua a non essere risolto. 
Dal primo settembre rischiamo davvero un’emorragia di insegnanti pugliesi al nord che la Puglia ha il dovere di fermare. Pertanto continuiamo a chiedere che siano possibili soluzioni tampone anche per il prossimo anno scolastico, in attesa di chiudere definitivamente questa vergognosa pagina che ancora una volta vede la scuola, soprattutto del sud, come vittima dei potenti. 
In attesa dell’incontro di domani tra sindacati e miur continuiamo a credere che una soluzione ragionevole ed efficace sia sempre possibile.  Ancora una volta chiediamo l’accesso alle assegnazioni provvisorie illimitate per tutti noi docenti che nel 2015 abbiamo affidato le nostre sorti allo Stato partecipando al piano straordinario della “Buona Scuola”. 
Assegnazioni che auspichiamo siano accessibili anche in Puglia sia per i docenti con il titolo del sostegno che per coloro che ne sono sprovvisti. Un passaggio dovuto agli alunni della nostra Regione che continuano  a pagare per questa nuova questione meridionale (che coinvolge le donne docenti di età media di 45 anni che da sempre hanno insegnato da precarie nelle scuole del territorio) che li costringe a vedersi in classe in Puglia gente priva di qualsiasi titolo per l’insegnamento mentre molti dei nastrini rossi lavorano costretti al nord lontani dai propri affetti e dalle proprie vite.

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