Christy Price, professore di psicologia alla Dalton State College, ha condotto un’analisi qualitativa sulle nuove generazioni (millennials e generazione z) con l’obiettivo di individuare le loro preferenze scolastiche in merito ai compiti, alla valutazione e alle caratteristiche del “docente ideale”.
Il risultato delle sue indagini ha portato ad un report intitolato “cinque R per coinvolgere i millennials”:
1. Ricerche basate sui metodi: i Millennials preferiscono un apprendimento che sia allo stesso modo attivo e ricco di stimoli. In altre parole una didattica dai contenuti multimediali veloci, immediati e a costo zero; contribuendo così a rafforzare il trend del visual learning.
2. Rilevanza: se i nativi digitali hanno un dubbio, la cercano su Google. Per loro, le informazioni hanno un valore solo se trovano un collegamento con il mondo reale.
3. Razionale: i Millennials sono la generazione del multitasking e, per questo, anche la formazione deve strutturarsi su più livelli. L’impostazione unidirezionale della scuola odierna non è sufficientemente stimolante e coinvolgente per queste nuove generazioni! Per questo motivo è fondamentale integrare un livello digitale al livello fisico con il fine di suscitare in loro dell’interesse sui contenuti trasmessi.
4. Relax: i Millennials preferiscono un ambiente di apprendimento informale, che consenta loro di interagire con il docente e con gli altri studenti. Per questo motivo risulta importante creare aule dalle dimensioni non eccessive per favorire il dibattito e il confronto tra i partecipanti.
5. Relazioni: per queste generazioni è importante creare una connessione emotiva con i propri docenti, dai quali cercano cure e attenzioni. Tale legame è molto importante ai fini dell’apprendimento.
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