Le circolari attuative della riforma della secondaria sono illegittime, ma i ricorsi contro il Ministero sono respinti.
E’ questa la conclusione della vicenda che ha visto contrapposti per diversi mesi il Ministero dell’Istruzione da un lato e l’Associazione “Per la Scuola della Repubblica” (e altre ancora) e la Flc-Cgil dall’altro.
Ma come si è giunti a questo curioso finale?
In sostanza, il Tar del Lazio, al quale avevano fatto ricorso diversi soggetti, ammette che gli atti ministeriali impugnati sono illegittimi.
In particolare i giudici amministrativi sostengono che la CM n. 17 sulle iscrizioni alla secondaria di secondo grado è illegittima in quanto emanata sulla base di ordinamenti scolastici non ancora in vigore (i regolamenti sulle superiori sono stati infatti firmati dal Presidente della Repubblica il 15 marzo e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale il 15 giugno).
Allo stesso modo la CM n. 37 sugli organici è stata giudicata illegittima in quanto non era corredata dal previsto decreto interministeriale che è stato perfezionato solamente il 6 luglio scorso (e cioè successivamente alla stessa udienza in cui il Tar ha esaminato il ricorso della Flc-Cgil).
Analogamente risulta illegittima anche la circolare n. 19 sulla mobilità che tuttavia discende, è bene precisarlo, da un contratto sottoscritto fra il Ministero e tutti i sindacati.
Tuttavia secondo il Tar le irregolarità commesse dal Ministero non avrebbero prodotto danni concreti a studenti, docenti o altri dipendenti della Amministrazione; o, per essere più precisi, se danni vi sono stati non sono stati evidenziati ed espressamente documentati dai soggetti che hanno fatto ricorso.
Ecco perché il Tar non ha accolto la richiesta di sospendere cautelativamente i provvedimenti ministeriali impugnati.
Le Associazioni ricorrenti si dichiarano in larga misura soddisfatte: “Il castello di carta o meglio di carte con le quali è stato portato avanti il riordino delle scuole superiori attraverso circolari illegittime è crollato miseramente. Il tentativo di riordino delle scuole superiori costruito attraverso circolari e non leggi, come prevedono le norme è fallito”.
E aggiungono: “Non avremo difficoltà a dimostrare i danni collettivi e individuali attuali e diretti come il Tar ci chiede e dunque quanto prima ci ripresenteremo con la documentazione insistendo nella nostra giusta richiesta”.
Il primo tempo si chiude insomma con un nulla di fatto, ma non è detto che il secondo tempo non riservi qualche sopresa.
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