In questa fase in cui le scuole hanno dovuto attivare la didattica a distanza, non mancano le circolari stravaganti di alcuni dirigenti scolastici che lasciano perplessi i docenti: sono comunicazione che stonano, dinanzi ai tanti capi d’istituto che, invece, hanno compreso molto bene il momento particolare e si sono attivati in modo esemplare, coinvolgendo tutta la comunità educante, per fare funzionare al meglio la didattica online come supporto psicologico per gli studenti e le famiglie.
Tra le circolari dei presidi che lasciano perplessi, ne abbiamo selezionate alcune.
C’è quella di un dirigente scolastico che impartisce il seguente ordine di servizio: “Le lezioni avvengono dalle 8:00 alle 13:45 e durano 45 minuti. Tra una lezione e la successiva si effettuano 15 minuti di pausa. Il docente della prima ora di video-lezione segna sul registro elettronico la propria firma, l’argomento della lezione, le presenze (indicandole con PS) e le assenze (indicandole con G), mentre nelle ore di video-lezione successive alla prima il docente si limita a firmare e ad indicare gli argomenti della lezione, integrando con eventuali nuovi assenti”.
Un altro dirigente scolastico scrive: ”Nella sezione Annotazioni del Registro Elettronico saranno segnalati i nominativi degli studenti che non sono presenti durante le lezioni, ovvero che non partecipano alle attività oppure che non rispettano le consegne. I docenti effettueranno valutazioni sulla partecipazione attiva così come sulle attività proposte, inserendole come valutazioni di compiti a casa. Quando si riprenderà il normale svolgimento delle lezioni, i docenti definiranno come considerare tali valutazioni al fine della valutazione finale”.
Un’altra dirigente scolastica compare in video e parla di suono della campanella virtuale, l’inizio delle lezioni è fissata alle 8,15 e la fine delle lezioni è fissata alle ore 13,30, i docenti dovranno rilevare le assenze giornaliere, firmare il registro elettronico e avere cura di trascrivere le attività didattiche svolte a distanza.
Una dirigente scolastica in videoconferenza con i docenti, impone il collegamento a distanza per l’intero orario di servizio e, in conformità al tempo di collegamento della piattaforma a distanza zoom, riduce l’unità oraria da 60 a 40 minuti. La ds sostiene che i 20 minuti di lezione persi saranno recuperati quando la scuola riprenderà in presenza.
Un’altra dirigente scolastica, ha invece ordinato delle riunioni dipartimentali per rimodulare la programmazione, come suggerito dalla la nota del ministero n. 388 del 17 marzo.
Di tutt’altro tenore è la nota di una preside che, invece, ringrazia i docenti della scuola che dirige per il lavoro che stanno svolgendo nell’organizzazione della didattica a distanza: “Un particolare ringraziamento lo rivolgo a tutti voi docenti che, in questo delicato e storico momento, con grande responsabilità e abnegazione, tutelate, seppur a distanza, il diritto costituzionalmente garantito all’istruzione”.
“Al di là dei compiti e delle lezioni virtuali – continua la ds -, il rapporto che instaurate, quotidianamente, con gli studenti fa sì che siate per loro rassicuranti figure educative: il vostro sguardo rincuorante, il vostro tono caldo e autorevole, le vostre battute sdrammatizzanti, ridonano infatti ai ragazzi uno spaccato di “apparente “normalità di cui hanno bisogno per elaborare l’angoscia del momento. Sono orgogliosa di Voi!”.
Il punto, sostengono diversi docenti, è che le circolari stravaganti vorrebbero dare linee guida di normalità in un momento in cui la normalità è lontana.
Sono diverse le domande che vengono poste e chi riproponiamo. Come si può pretendere uno svolgimento regolare delle attività in un momento come questo?
Come si può pretendere di esprimere delle valutazioni delle performance degli studenti in una situazione di questo genere?
Come si può pensare di rilevare presenze e assenze in un momento in cui lo stato emotivo degli studenti è fortemente messo alla prova?
Insomma, in un momento così lontano dalla normalità, il rischio è allontanarsi troppo anche dalla norma.
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