Che il problema sia diffuso lo confermano i dati della Cisl-Scuola, aggiornati allo scorso anno scolastico: il record negativo è di Lombardia e Lazio, dove c’è un insegnante ogni 2,5 alunni, ma superano il tetto anche Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo e Liguria.
In Liguria, spiega un dirigente scolastico: «Alle elementari l’orario minimo settimanale è di 24 ore I ragazzi più gravi devono essere obbligatoriamente seguiti da una persona, ma non sempre ci sono le risorse per garantire che quella persona sia presente per il tempo minimo previsto dalla legge. Il problema non tocca solo le elementari, né solo la nostra regione: tantissime colleghe di altri comprensivi del Savonese, ma anche di Piemonte e Lombardia, mi raccontano le stesse cose».
«Casi come quello di Savona non sono isolati – dice Rita Frigerio, segretaria nazionale del sindacato di settore. – In altre situazioni l’orario minimo è garantito, ma il sostegno è comunque insufficiente. Una carenza che crea difficoltà a tutti gli alunni, non solo a chi ha bisogno di aiuto».
Nel 2011/12 gli studenti disabili erano quasi 200mila, di cui la fetta maggiore – circa 75mila – alle elementari e gli altri divisi tra asilo, medie e superiori. Secondo Frigerio anche quest’anno, come quelli precedenti, vedrà una crescita, spinta soprattutto dall’aumento della popolazione straniera. La situazione si aggrava: «Dappertutto c’è fame di personale – riprende Rottigni. – Alla fine degli anni ’90 c’era un insegnante per bambino, e i risultati si vedevano. Qualche anno fa siamo passati a un rapporto 1 a 2, e ora non possiamo più garantire nemmeno questo. Parlo per esperienza diretta: le nostre elementari ospitano 15 disabili, di cui 7 gravi, e 6 insegnanti». Sono lontani i tempi delle «vacche grasse», evocati dalla stessa Rottigni. E gli studenti disabili sembrano sempre più soli.
«Negli anni ’60 abbiamo giustamente battagliato per togliere le classi differenziali, ma non c’è stata una risposta alternativa. Il tentativo di inserire nella scuola gli alunni con disabilità grave è fallito».
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