Il segretario confederale della Cisl, Gigi Petteni, durante gli Stati Generali dell’Alternanza scuola-lavoro tenutisi al Miur, alla presenza, tra gli altri, della Ministra dell’ Istruzione, Valeria Fedeli, ha affermato:
“L’alternanza scuola-lavoro non deve essere una parentesi più o meno valida delle attività scolastiche o un impegno da ‘sopportare’ dentro un percorso formativo. Deve diventare una esperienza concreta di lavoro, realmente produttiva, all’interno di un modo diverso di fare apprendimento”.
“Il sindacato deve scendere in campo come testimone e promotore dell’alternanza scuola -lavoro. Un ottimo lavoro lo sta svolgendo oggi il nostro sindacato della scuola con attivisti docenti che si stanno specializzando nel rapporto con il territorio (a partire dagli istituti tecnici) e le imprese. Occorre che la contrattazione assuma un ruolo da protagonista come sta accadendo alla Ducati ed alla Lamborghini, aziende nelle quali il sindacato ha contrattato le condizioni utili e migliori per una buona alternanza scuola-lavoro verificata e monitorata- ha sottolineato Petteni. Uno sforzo fondamentale per far decollare l’ASL passa attraverso il coinvolgimento delle PMI e delle microaziende.
“In questo senso il sindacato sta chiedendo agli enti bilaterali di generare soluzioni di appoggio che sgravino gli adempimenti per le imprese ed aiutino le più piccole ad aprire le porte. Edilizia, artigianato, commercio sono settori che hanno bisogno di contatto costante con scuole e studenti ed in questo la bilateralità può sostenere le PMI. Sono poi punti chiave nell’alternanza scuola lavoro anche la sicurezza e la prevenzione degli infortuni. E’ stato questo uno dei primi obiettivi sui quali ci siamo mossi da subito con protocolli a partire dalle regioni e dagli Uffici Scolastici Regionali con i quali abbiamo messo a disposizione mezzi, materiali e risorse per investire nella comunicazione e nella informazione degli studenti”.
Scuola-Azienda?
Tuttavia una osservazione che viene da più parti, afferma pure che staremmo assistendo ad una progressiva invasione delle aziende nel mondo della scuola che, tra la gestione manageriale dei presidi, l’alternanza scuola-lavoro e lo School Bonus, “ha trasformato la scuola pubblica statale italiana da cantiere sacro in cui si costruiscono i saperi e le competenze a palestra comune, in cui gli allievi, con il tempo-studio ridotto invece di imparare ad essere cittadini preparati si allenano a diventare lavoratori”.
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