Tutto procede come era facilmente prevedibile: le ultime sortite della Flc sia a livello nazionale che regionale, hanno irritato (e non poco) la Cisl Scuola che anche nella giornata di domenica dirama attraverso il proprio sito WEB un comunicato che già nel titolo è tutto un programma (L’insostenibile ambiguità di una firma “sospesa”)
“La Flc Cgil – attacca il sindacato di Francesco Scrima – esca dall’ipocrisia e dalle ambiguità: non può continuare a dire che tiene sospesa la firma su un contratto già sottoscritto da tutte le altre sigle e nello stesso tempo affermare che si tratta di un accordo a perdere”
“La verità vera – afferma ancora Scrima – è che la Flc vive un momento di forte imbarazzo, perché ancora una volta sono altri, e non lei, a portare a casa risultati importanti per i lavoratori”
Ma la realtà è forse più complessa: è probabile che il sindacato di Mimmo Pantaleo stia cercando di capire come si muoverà nelle prossime settimane il variegato mondo del precariato anche se, a dire il vero, leggendo forum e blog in questi giorni i consensi sulla firma dell’accordo sembrano prevalere sui dissensi.
Insomma, non sono pochi i precari che ammettono che – visti i tempi che corrono – l’accordo del 4 agosto non è da disprezzare. Semmai le critiche vertono sulla ripartizione regionale delle assunzioni, ripartizione che però ha dovuto tenere conto anche del numero di posti vacanti che effettivamente si contano nelle diverse province.
Ad ogni modo Scrima non ha dubbi e difende a spada tratta l’intesa raggiunta all’Aran: “E’ un accordo che, ancora una volta, vede unite quasi tutte le più importanti sigle sindacali, meno una. Una su cinque, più che mai convinta di essere l’ombelico del mondo sindacale, visibilmente infastidita dal fatto che siano altri, abituati a puntare alla sostanza più che all’immagine, ad ottenere un risultato che, dati i tempi, appare di straordinaria portata”.
E poi una conclusione che fa trasparire delusione per come si stanno sviluppando i rapporti con la Cgil: “Avevamo fortemente sperato, in presenza di un clima più disteso nei rapporti tra le organizzazioni confederali, che un’operazione destinata a dare finalmente risposta alle attese di tante persone potesse anche riaprire prospettive di percorsi unitariamente condivisi e condotti. Prendiamo atto che le cose stanno diversamente”.