“Il primo obiettivo è difendere le prerogative contrattuali su materie come la mobilità e l’utilizzo del personale in esubero” e “vogliamo che sia ricondotto a criteri contrattati il piano del loro utilizzo. Se l’ipotesi di utilizzarlo in ambito regionale era di gravità inaudita, anche l’ambito provinciale risulta eccessivamente esteso, il che comporta sia problemi organizzativi e di gestione delle procedure per le scuole, sia un’inaccettabile vessazione del personale, sottoposto a condizioni di impiego assolutamente insostenibili.”
Anche sull’utilizzo del personale inidoneo la Cisl è critica e chiede “all’Amministrazione di non applicare pedissequamente una norma così discutibile e sommaria: anche qui si ripete l’errore di atti unilaterali su materie che andrebbero affidate alla contrattazione. Nel frattempo, a questo personale (cui ad avviso della Cisl Scuola andrebbe riconosciuto il diritto alla dispensa dal servizio) non viene nemmeno concesso quanto previsto, in materia di requisiti previdenziali, ai lavoratori che risulteranno in esubero a causa della riduzione delle piante organiche della pubblica amministrazione e che potranno accedere alla pensione sulla base delle norme precedenti la cosiddetta “riforma Fornero”. Anche a questo chiediamo che si rimetta mano.”
Nessuna mobilitazione nel breve periodo, dichiara la Cisl, ma confronto immediato su tutti i temi che riguardano il lavoro e prima che il decreto sia convertito in legge
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