Il concorso ripetutamente annunciato dal ministro Profumo, dice Francesco Scrima, “è ben lontano dal soddisfare quelle esigenze di chiarezza che la Cisl Scuola aveva posto come condizione per dare senso e credibilità ad un’operazione importante come quella del riavvio di un canale di reclutamento troppo a lungo inattivo.”
Di fronte fra l’altro a una materi delicatissima e che tante tensioni sta provocando è necessario avere “grande equilibrio e prudenza”, anche perché le contraddizioni non sanate possono essere assunte come oggetto di provocazione e di alibi per chi soprattutto “ha deciso di opporsi “a prescindere” all’idea di un concorso ordinario.”
“Convinti”, dice Scrima, “che sul reclutamento si debbano recuperare gravi ritardi su cui nessuno può giocare in modo pretestuoso, non è accettabile il modo in cui si è gestito il confronto con i sindacati, costretto in tempi impossibili. Il confronto sia approfondito e serio, anche nei tempi in cui viene condotto.”
“Quanto al numero dei posti messi a concorso, se venisse confermata l’ipotesi di uno scaglionamento in tre anni delle assunzioni possibili, saremmo di fronte ad una clamorosa smentita degli annunci ripetutamente fatti e degli impegni assunti; ma assisteremmo anche alla manomissione di un piano triennale che, avendolo rivendicato e ottenuto con la nostra azione, intendiamo salvaguardare nei suoi contenuti e nelle sue prospettive con la più decisa e forte determinazione.”
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