“Abbiamo incalzato per mesi governo e gruppi parlamentari perché si consentisse a docenti e personale ata, da sempre collocati in pensione solo al 1° settembre di ogni anno, di assumere come riferimento per la maturazione dei requisiti la data del 31 agosto, e non del 31 dicembre: purtroppo le proposte legislative in tal senso sono state sempre tutte respinte. “
Questo è stato il motivo per il quale, dice CislScuola, “abbiamo percorso la via del contenzioso legale, mirando a soluzioni che valessero per tutti, puntato a ottenere un giudizio di illegittimità della norma, facendo in modo che fosse sottoposta al vaglio della Corte Costituzionale.”
“I tempi sono quelli della giustizia italiana” e bisogna “attendere il 19 novembre 2013 per vedere iscritta in udienza, dai giudici della Consulta, una richiesta fatta dal giudice del lavoro, su una causa da noi sostenuta, ben sedici mesi prima (agosto 2012). Ma tant’è.“
Questo non toglie, continua CislScuola, l’impegno a premere per una soluzione legislativa “appoggiando qualunque azione parlamentare che si ponga questo obiettivo”
“Crediamo di esserci mossi nel modo giusto, collocando le azioni di tutela individuale in una prospettiva di respiro più ampio e di valenza più generale, come sempre dovrebbe fare un sindacato quando percorre le vie del contenzioso.”
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