Città universitarie, gli studenti reclamano maggiore tolleranza

Le città universitarie devono avere più tolleranza con gli studenti universitari? Secondo il Sindacato degli Universitari la risposta è senz’altro positiva. Anzi, bisogna agire in fretta. La riprova della necessità di varare un progetto, condiviso tra le istituzioni e gli atenei, arriverebbe da quello che accaduto una settimana a Bologna, dove due studenti universitari sono stati multati di quattrocento euro per aver suonato e cantato in piazza oltre l’orario consentito dal regolamento di polizia urbana per la salvaguardia dell’ordine pubblico.
Il 29 giugno gli studenti dell’Alma Mater hanno annunciato, attraverso il loro rappresentante Nicola Degli Esposti, che si ritroveranno “di nuovo in piazza per cantare insieme, per far capire alla cittadinanza che il ‘degrado di Piazza Verdi’, così è stato impropriamente etichettato l’episodio, non sta in quattro corde di una chitarra”.
Il Sindacato degli Universitari, nel sostenere la protesta, evidenzia come quella dei vigili urbani sia stata “una risposta ‘muscolare’ e per di più sbagliata nell’obiettivo, al problema del cosiddetto degrado di ‘Piazza Verdi’”. Per gli studenti “Bologna deve, una volta per tutte, darsi un progetto di città compatibile con la sua vocazione universitaria da cui – ha concluso Degli Esposti – trae un significativo sostegno”.
Resta da capire, ora, se anche dalla parte del sindaco e degli assessori ci sia l’interesse ad accogliere la proposta degli studenti. In caso contrario, vista la determinatezza degli sindacato che tutela gli iscritti all’ateneo emiliano, la frattura tra le due parti diventerà sempre più grande. E le piazze potrebbero allora diventare sempre più un luogo di ritrovo, non solo notturno…
Alessandro Giuliani

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