Lucia Azzolina (M5S), ministra dell'Istruzione
Dalla Pagina Facebook di Telefono Azzurro l’evento “Cittadinanza Digitale, più consapevoli, più sicuri, più liberi”, con la partecipazione di Lucia Azzolina, Ministra dell’Istruzione e Paola Pisano, Ministra dell’Innovazione Tecnologica.
E’ previsto un Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e Telefono Azzurro “Prevenzione e formazione quali strumenti di diffusione e consolidamento di una cultura orientata al rispetto dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nell’era digitale” .
Nel suo intervento Azzolina esordisce parlando del ritorno a scuola. “Sono giorni impegnativi. Dopo mesi di lockdown i nostri ragazzi hanno potuto riprendersi il loro spazio nelle classi“.
“Dobbiamo proteggere gli studenti prima e dopo la scuola, rispettando delle regole anche fuori da scuola“, ha aggiunto la Ministra.
Azzolina poi parla del protocollo con Telefono Azzurro: “Guadare al futuro. Un protocollo per contrastare il cyberbullismo e inserire la media education, principi cardine delle linee guida sull’educazione civica” e “poi promuovere i social media e tutti gli approcci didattici innovativi”, prosegue la Ministra dell’Istruzione.
“Tutti insieme dobbiamo fare il massimo sforzo per garantire il benessere delle studentesse e degli studenti“, conclude Azzolina.
La Digital Transformation è, infatti, una grande opportunità ma richiede, anche e soprattutto per i più giovani, consapevolezza nell’utilizzo dei mezzi e nella gestione di relazioni che si intrecciano tra la quotidianità fuori dalla rete e quella di internet, creando una dimensione nuova cosiddetta “onlife”.
Le insidie ci sono e gli adulti le temono, per questo spesso, come reazione, limitano l’utilizzo della tecnologia che in realtà offre possibilità di apprendimento utili e formative anche per i più giovani.
Una ricerca di Doxa Kids & Telefono Azzurro (2020) dimostra che il 21% dei genitori teme che i propri figli incontrino su internet contenuti che esaltano l’anoressia, l’autolesionismo e il suicidio; il 18%, invece, che siano esposti a contenuti pornografici.
Gli insegnanti, per il 47%, hanno paura che i più giovani siano esposti al cyberbullismo, mentre, per il 40%, che possano essere adescati da adulti.
Come contribuire alla formazione di “giovani cittadini digitali consapevoli”? Questo è l’interrogativo su cui si sono confrontati i partecipanti all’incontro del 7 ottobre.
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