La cittadinanza digitale è un tema chiave e se pensiamo che 2 padri su 3 postano sui social una foto del proprio figlio entro 24 ore dalla nascita (come ci racconta un’indagine italiana del 2018) ci rendiamo conto della portata della questione. Una considerazione che ci rende consapevoli di quanto sia necessario e urgente fare cittadinanza digitale con bambini dell’infanzia e della primaria.
Insomma, si è cittadini digitali senza neanche saperlo da subito, dalla nascita o ancora prima, dato che la prima ecografia è un altro trend piuttosto diffuso sui social media.
Come formare sui temi della cittadinanza digitale i bambini piccoli e come proteggerli dall’abuso di tecnologie social fatto dai grandi? (VAI AL CORSO).
La legge 92/19 sulla Ed. Civica e le linee guida individuano nella Ed. alla cittadinanza digitale uno dei fondamenti della formazione alla cittadinanza. In tutti gli ordini di scuola.
Questo in coerenza con le ri-definizioni delle competenze chiave e delle competenze di cittadinanza a livello europeo (2018).
Come dicevamo in apertura, cittadini digitali si diventa molto presto, in un paese in cui 2 padri su 3, entro 1 ora dalla nascita, hanno già fotografato o filmato figlia/o e la sera stessa postano la foto, talora le ecografie, sulla pagina social che ormai sostituisce l’album di famiglia.
Che effetto fa ai nostri bimbi, piccoli e inconsapevoli cittadini della rete, essere troppo spesso fotografati e filmati? Questa precoce immersione in un mondo diverso, quello degli schermi (Turkle) interferisce o modifica la loro identificazione e relazione?
Da un lato i bimbi vivono in mezzo ad adulti che, spesso in modo ostentato, usano giocattoli nuovi che attirano la loro attenzione e li coinvolgono con loro immagini messe online, esponendoli talora a pericoli (2 milioni di loro foto di famiglia in mano alla pedopornografia – Soro, Garante privacy, 2014, 2015).
Dall’altro da anni le maestre sentono il bisogno ed oggi il dovere di introdurre il discorso (fatto di riflessione e pratica) dell’uso digitale coi loro bimbi (3- 7/8 anni) che vivono in un mondo in cui i loro adulti (ab)usano di device talora pericolosi (smartphone). Come introdurre allora la consapevolezza digitale nella scuola dell’infanzia e primaria? I più piccoli non sanno leggere e scrivere, stanno attraversando fasi di sviluppo psicologico e personale (identificazione, orientamento spazio/tempo relazione con gli altri), problematiche con cui è bene non interferire.
Un’educazione graduale a che cosa sono, come funzionano, come usare questi giocattoli in modo adatto alla loro età è necessaria, ma deve essere proporzionata alla fase evolutiva e a uno sviluppo armonioso (Gardner).
La formazione di atteggiamenti chiave corretti propedeutici al digitale passa attraverso il gioco; in una fase successiva introdurremo robot e computer.
Nella fascia dagli 8 ai 10 anni si possono proporre device, buone pratiche, idee per brevi ricerche, materiali, video brevi ed efficaci per stimolare riflessioni su vari argomenti.
Coi piccoli non è necessario dare loro subito in mano le “tecnologie” che non sanno usare con autonomia. Cominciamo a formare atteggiamenti, prerequisiti positivi (collaborazione, cooperazione, comunicazione…) per poi passare alla relazione uomo macchina (schermi e robot – Turkle) ed all’uso di tecnologie sotto il controllo graduale dell’adulto.
La logica del passare attraverso il gioco è quella di non interferire coi processi della loro crescita, ma di tenerne conto per affiancare attività adatte e che suggeriscano che esistono schermi e dietro questi schermi altre realtà, compresa parte della loro personalità. E che esiste accanto al mondo “reale” un mondo virtuale che con cautela si può esplorare e “giocare”.
Per approfondire il tema della formazione di atteggiamenti prima e competenze poi relative alla cittadinanza digitale, sulla base di 6 anni di sperimentazione in decine di classi della materna e della primaria col progetto “Digibimbi” rimandiamo al webinar omonimo (Digibimbi. “Idee per una didattica digitale nella scuola della infanzia e primaria”) in programmazione a partire dal 26 novembre.
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