Secondo alcuni dei principali risultati del XV Rapporto sulla sicurezza delle scuole, presentato a Roma da Cittadinanzattiva, che ha svolto un monitoraggio civico su 75 edifici scolastici di 10 Regioni (Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Lazio, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna), una scuola su quattro (23%) ha una manutenzione inadeguata e solo il 3% è in ottimo stato. Circa un quarto di aule, bagni, palestre e corridoi presenta distacchi di intonaco, mentre segni di fatiscenza, come muffe e infiltrazioni, si riscontrano nel 37% delle palestre, nel 30% delle aule, nel 28% dei corridoi, nel 24% dei bagni.
Secondo l’indagine, l’87% dei dirigenti o dei responsabili del servizio di protezione e prevenzione ha chiesto interventi manutentivi all’ente proprietario, ma in un caso su cinque non sono stati effettuati. Oppure sono stati portati a termine con qualche ritardo (43%). Una scuola su quattro ha chiesto interventi strutturali, mai effettuati (74%) o effettuati con ritardo (21%). Lo scorso anno sulla stampa locale sono stati segnalati 44 episodi di crolli nelle scuole, con 6 feriti tra studenti e personale (156 episodi e 24 feriti negli ultimi 4 anni).
Per quanto riguarda le aule, un terzo circa ha segni di fatiscenza (30%), arredi non a norma (36%) ed è senza tapparelle o persiane (36%); una su quattro ha distacchi di intonaco (26%) e spigoli non protetti (25%). Nel 28% degli edifici manca la palestra. Il 44% delle mense non ha porte antipanico e il 37% ha impianti elettrici obsoleti.
Quasi la metà dei bagni (47%) è priva di carta igienica, ma sono assenti anche sapone (64%) e asciugamani (77%). Una scuola su cinque (19%) risulta priva di bagni per disabili e non ha scale di sicurezza (18%). Altrettanto assenti le porte antipanico.
Gli impianti elettrici sono completamente a norma in meno di un’aula su quattro (nel 15% delle palestre; nel 9% delle mense). Persiste la cattiva abitudine di lasciare i cancelli aperti (45%) durante l’orario scolastico. Nell’11% delle scuole non è stato trovato alcun cartello che segnalasse il divieto di fumo. Il 53% delle scuole è dotato di distributori automatici di bevande e il 44% di distributori automatici di snack, nessuna di distributori con prodotti naturali, freschi e biologici.
Solo in poco più di un quarto delle scuole (27%) è stata realizzata la verifica di vulnerabilità sismica, obbligatoria dal 2013.
Umbria (59%), Abruzzo (51%), Molise (50%), e Liguria (49%) sono le regioni in cui sono state effettuate in numero maggiore; fanalino di coda Sicilia (0), Campania (4%), Calabria ed Emilia Romagna (8%), Puglia (11%). Cittadinanzattiva, tramite l’istanza di accesso civico inviata agli enti locali, ha raccolto informazioni su 4.401 istituti.
Una scuola su due, ricorda Cittadinanzattiva, si trova in zona a rischio sismico e solo l’8% è progettato secondo la normativa antisismica. Secondo l’indagine, sono pochi gli edifici scolastici in Italia su cui sono stati effettuati interventi di miglioramento e adeguamento sismico: rispettivamente il 12% e il 7%. Indietro Lazio (3%) e Campania (6% di scuole migliorate sismicamente e 4% adeguate). Per quanto riguarda invece l’agibilità statica e il collaudo, sulla base delle risposte ottenute, emerge che sono stati fatti rispettivamente solo nel 26% e 45% dei casi. Piuttosto preoccupante la situazione del Lazio, dove, fra le scuole censite, solo l’8% ha l’agibilità e il 14% il collaudo statico.
Non va meglio per Campania (rispettivamente 11% delle scuole con agibilità e 17% con collaudo) e Calabria (13% e 21%). Più virtuose Piemonte (54% e 83%), Friuli Venezia Giulia (52% e 65%) e Liguria (50% e 43%).
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