“Verifica degli standard di qualità per le strutture pubbliche e private convenzionate; criteri stringenti di selezione del personale, formazione continua, vigilanza e controllo, istituzione di un coordinamento psico-pedagogico che supporti il personale, monitorando costantemente il mantenimento degli standard richiesti dal ruolo. Queste le priorità da affrontare nell’ottica di una revisione complessiva del sistema educativo rivolto ai più piccoli”: a sostenerlo Cittadinanzattiva, in merito al caso dell’asilo Bicocca di Milano.
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“Questi fenomeni rendono urgente la riforma del sistema di educazione 0-6, prevista dalla legge 107/2015, a tutela prima di tutto dei bambini e dello loro famiglie, ma anche degli stessi educatori ed operatori ad altissimo rischio di stress e burn out”.
“Oltre a ciò riteniamo che il coinvolgimento delle famiglie e delle associazioni degli utenti – per esempio attraverso l’istituzione di organismi di rappresentanza come avviene nelle altre tipologie di scuola – possa rappresentare un elemento di grande novità e utilità per la sicurezza ed il benessere dei bambini, anche al fine di misurare periodicamente il livello di soddisfazione del servizio da parte dei genitori e raccogliere le criticità riscontrate”.
“Sistemi come quello della videosorveglianza di cui tanto si parla in questo periodo – continua Cittadinanzattiva – rappresentano dal nostro punto di vista solo una extrema ratio, che non elimina le cause di questi episodi, ma interviene solo a posteriori quando il fatto è ormai avvenuto”.