In questo modo “si innescherà una rivalità tra enti. Le famiglie potrebbero poi decidere di donare il 5 per mille e di non donare più il cosiddetto ‘contributo scolastico volontario’, provocando un danno per il futuro. Quest’ultimo ammonta a 390 milioni di euro. Si creerebbe un divario tra le scuole che hanno più contribuenti e contribuenti più abbienti”.
A dirlo Adriana Bizzarri, responsabile scuola di Cittadinanzattiva, in audizione a Montecitorio sul ddl Buona scuola. “Facendo una simulazione su base aritmetica – ha aggiunto – 500 milioni di euro divisi per 92 mila enti verrebbero circa 5.500 mila euro a soggetto. Si capisce in questo modo che questa grande manovra rischia di vanificare questa opportunità. Chiediamo di cambiare questa norma, o di raddoppiare il fondo, oppure di destinare alle scuole l’uno per mille”. (Public Policy)
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