Aver sollecitato un ampio dibattito pubblico che ha coinvolto non solo le scuole ma gran parte del Paese, aver affrontato il piano docenti non solo dal punto di vista dell’assunzione dei precari, ma anche dell’intero percorso formativo di un insegnante, aver tematizzato in modo esplicito la valutazione dei Dirigenti e del personale della scuola. Sono questi i tre principali elementi positivi nella valutazione espressa da Citadinanzattiva alla consultazione su “La Buona Scuola” del Governo.
Nello stesso tempo, l’associazione esprime le sue perplessità sul documento, evidenziando almeno sei punti in cui lo stesso risulta, a parere di Cittadinanzattiva, da migliorare o del tutto carente:
1. La buona scuola è #valutatadatanti: la valutazione del personale docente va portata avanti, condividendo con gli stessi docenti e i sindacati i parametri e gli obiettivi della valutazione; inoltre, docenti e dirigenti dovrebbero essere valutati anche tenendo conto dei punti di vista di altri soggetti, come studenti, famiglie, colleghi
2. La buona scuola è #collegiale: gli organi collegiali vanno rilanciati, prevedendo anche formazione e accompagnamento nell’assunzione del ruolo per chi ne fa parte. Cittadinanzattiva propone, inoltre, di creare un Consiglio degli Studenti (per le scuole secondarie di secondo grado) e di un Consiglio dei Genitori (per la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado) che siano coinvolti nella gestione dei servizi, degli spazi e della vita della scuola.
3. La buona scuola è #sicura: va corretto il piano #scuolebelle, affinchè si intervenga sulle reali necessità segnalate dai Dirigenti, anche per gli edifici di proprietà provinciale (ad oggi sostanzialmente escluse dal Piano) e si dirottino i fondi risparmiati su #scuolesicure. Va pubblicata e diffusa l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, perché tutti i futuri interventi siano programmati sulla base di priorità certe e verificabili.
4. La buona scuola promuove la #cittadinanzaattiva, intesa come insieme di competenze umane e civiche per l’esercizio di diritti e doveri, ma anche di poteri e responsabilità concrete in ambito scolastico e sul territorio, per la cura dei beni comuni e nell’interesse generale. Proponiamo un Forum dell’educazione civica, per rilanciare la riflessione tra tutti i soggetti coinvolti e sperimentare pratiche di democrazia e partecipazione civica nelle scuole, inserendo programmi specifici nel POF, ma anche attività extracurriculari. Inoltre, chiediamo l’estensione del servizio civile anche nelle scuole e la possibilità di fare percorsi di didattica in realtà lavorative no profit.
5. La buona scuola è #creativa. Non basta puntare all’utilizzo quotidiano ed avanzato delle nuove tecnologie; occorre rinnovare le metodologie didattiche, riducendo le lezioni frontali a favore di attività laboratoriali, ludiche, creative, con la collaborazione e partecipazione di soggetti esterni alla scuola.
6. La buona scuola è #pertutti. Anche nei costi: oggi i costi dei servizi didattici – mensa, trasporti scolastici, servizi integrativi, attività extracurriculari e visite didattiche, materiali e libri – stanno diventando proibitivi per molte famiglie, tanto da aumentare i casi di morosità e di rinunce a tanti servizi. vanno messe in campo agevolazioni e forme di tutele per assicurare a tutti il diritto allo studio.
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