È stata da poche ore pubblicata una sentenza del Consiglio di stato che accoglie il ricorso contro il Concorsone del 2012 e contro l’illogica esclusione dei candidati in possesso di una laurea acquisita dopo l’anno accademico 2002/03, limite fissato dal bando per accedere al concorso privi di titolo abilitante.
Questo parametro, come si legge nella sentenza stessa, era determinato da un corpo normativo che regolava l’accesso all’insegnamento con due sistemi, l’istituzione delle Scuole di specializzazione per conseguire l’abilitazione e i concorsi con cadenza triennale. Tuttavia, come ben sottolinea il Consiglio di Stato, la mancata istituzione dei concorsi pubblici e la chiusura dei percorsi abilitanti (Siss) ha determinato una situazione che ha reso di fatto arbitrario e irragionevole l’aver definito un limite temporale per l’accesso ad un concorso pubblico, escludendo quanti, non per propria volontà, non hanno potuto conseguire l’abilitazione, ritenuta invece dal Miur requisito indispensabile per poter partecipare al concorso.
Questa sentenza, quindi, ancora una volta dimostra come al Miur non si presti attenzione al richiamare norme a tratti contraddittorie, frutto di una stratificazione che non ha saputo tener conto della necessità di valutare in modo adeguato le fasi transitorie da un sistema ad un altro, con conseguente penalizzazione degli aspiranti docenti a tempo indeterminato. Non possiamo nascondere a nostra piena soddisfazione nel condividere questa vittoria dello Studio legale Avv. Michele Bonetti&Parters che da anni affianca noi precari della scuola nella difesa dei nostri diritti.
Questa vittoria per noi assume un significato assai importante nel confermare che molte delle scelte politiche che negli ultimi anni hanno investito il sistema scolastico italiano e da noi precari subite, andrebbero trattate con maggior rigore e ragionevolezza da parte del Ministero dell’Istruzione che costringe a ricorrere al contenzioso per poter vedere rispettati diritti e principi che invece potrebbe rintracciare in molte delle istanze che da anni facciamo all’indirizzo dei vari Ministri che si sono succeduti.
Auspichiamo che, grazie alle continue conferme che arrivano dai tribunali, possa esserci uno spiraglio di apertura per le nostre proposte riguardanti il precariato storico delle graduatorie d’istituto.