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Classe “pollaio” di 31 bambini smembrata, una mamma: “Bambini trattati come premi della lotteria da vincere a estrazione”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di una mamma in risposta alla petizione contro le classi pollaio lanciata da un docente che chiede alle istituzioni, rivolgendosi anche al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, “classi più snelle anziché meno classi”.

Ci troviamo a Trezzano sul Naviglio in Provincia di Milano, abbiamo iscritto i nostri figli alla scuola elementare Lelio Basso in Via Giacosa e abbiamo ricevuto l’accettazione. Verso fine Maggio ci comunicano con una Circolare dalla Direzione che per mancanza di fondi il Provveditorato vuole togliere una classe in questa scuola dove sono iscritti 31 bambini.

Nove di questi bambini senza fratelli e sorelle nel Plesso Giacosa devono essere trasferiti, di cui 5 in una scuola vicina a quella scelta e 4 in una scuola lontana (i genitori possono inviare una mail per proporre che i bambini vengano spostati, oppure verrà fatto un sorteggio il giorno 1/7/2024 come se i nostri figli fossero numeri). 

Noi genitori siamo contro questa decisione per i seguenti motivi:

1) I nostri figli hanno iniziato un percorso dalle materne per essere inseriti poi alle elementari, quest’anno in particolare essendo Remigini hanno più volte visitato la Scuola, conosciuto gli insegnanti, i tutor e gli ambienti scolastici. Spostarli sarebbe come passare sopra le loro emozioni come un carro armato senza umanità;

2) I nostri figli trattati come numeri o premi della lotteria da vincere a estrazione non tenendo conto dell’umanità;

3) Due classi con 31 bambini iscritti si possono benissimo fare senza problemi;

4) Chi abita e conosce le strade di Trezzano sul Naviglio sa benissimo che Trezzano è divisa in due parti da un ponte chiamato Ponte Gobbo e per fare anche solo 2 km ci si può mettere anche 40 minuti o più in più Trezzano non è  fornita come si dovrebbe di trasporto scolastico. L’unico Pullmino che c’è passa pochissimo, è prenotabile tramite numero ma poi bisogna vedere se l’autista ti può dare la disponibilità;

5) I genitori potrebbero compromettere il loro lavoro;

6) Non tutti i genitori hanno nonni e/o parenti che possono aiutarli e se li hanno molti di loro non possono fare tanta strada magari anche a piedi;

Antonella Habib