Il ministero dell’Istruzione è parte attiva nel tentativo di ridurre gli alunni per classe. A confermarlo è stato oggi il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, nel corso della tavola rotonda “La scuola dell’inclusione” promosso dalla Flc-Cgil.
“Il tema classi sovraffollate – ha detto Bianchi – è frutto di una scelta fatta in passato: sono stati concentrati gli istituti nei grandi capoluoghi ma si è rivelata una trappola e sta creando problemi di gestione. Su questo io sto facendo le mie battaglie”. Poi però specifica: “non metto certezze sui risultati” che si riusciranno ad ottenere.
“Io sto cercando di fare sì che non ci siano classi da 28 studenti e di prevedere istituti superiori non solo nelle grandi città, cambiando modo di fare politica che negli ultimi 20 anni ha guardato altrove”.
Bianchi, tuttavia, non sembra necessariamente associare la riduzione del numero di alunni per classe con l’incremento proporzionale di posti in organico.
Su questo versante, il ministro dell’Istruzione è più propenso ad aumentare gli insegnanti specializzati su sostegno. “La scuola italiana – ha tenuto dire – è quella che più in Ue ha dato attenzione all’inclusione. Lunedì mattina presiederò il G20 che si confronterà sull’inclusione, vedo quanta attenzione gli altri Paesi pongono ai nostri esempi. Siamo lavorando nel G20 perchè serve investire di più su scuola e inclusione al di là del covid. Il Pnnr non va letto in chiave esclusivamente economica”.
Bianchi ha quindi precisato che il dicastero dell’Istruzione intende incrementare il numero di docenti da specializzare con il prossimo Tfa Sostegno, anche alla luce del boom di supplenze annuali assegnate quest’anno, la maggior parte delle quali affidate a personale non specializzato: tutto dipenderà, però, dalla disponibilità degli atenei.
“Stiamo lavorando in Parlamento per giungere a una soluzione, non solo per avere 15 mila posti sul sostegno ma qualcosa di più: ma serve anche che gli atenei mettano a disposizione più posti per la formazione sul sostegno”, ha concluso il ministro.
“l’Italia – ha replicato Francesco Sinopoli, segretario generale Flc-Cgil – è apripista sul sostegno, siamo andati nella strada giusta, quella dell’inclusione, con gli insegnanti specializzati, formati, con una idea di costruzione effettiva di percorsi di inclusione. Da quell’epoca non sempre abbiamo fatto passi conseguenti”.
Oggi, ha continuato il sindacalista, “sono circa 300 mila gli studenti che hanno bisogno di sostegno ma abbiamo migliaia di insegnanti di sostegno precari: vanno stabilizzati, il tema è attuale, avremmo anche le soluzioni e ne avremmo condivise alcune col ministro, serve un passo ulteriore”, riferendosi alla richiesta sindacale di assumere direttamente da prima e seconda fascia Gps.
Secondo Sinopoli, infine, già ora “potremmo assumere 15 mila insegnanti specializzati”. E anche di più, se il piano del ministro dovesse essere avallato dagli atenei.
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