Partito ieri in commissione cultura alla Camera dei Deputati l’iter per le modifiche alle tabelle relative alle classi di concorso.
Il Consiglio di Stato ha espresso parere favorevole (ma non è vincolante), con alcune osservazioni (numero affare 01370/2015, parere 02930/2015). Infatti secondo i giudici di Palazzo Spada il nuovo regolamento non tiene conto dei diritti dei docenti precari inseriti nelle GaE.
Si tratta di una situazione non di poco conto dal momento che il giudice amministrativo ha il potere di annullare in sede giurisdizionale i decreti spazzando via il provvedimento. Infatti eventuali sentenze di annullamento sui decreti hanno il potere di stravolgere l’atto impugnato creando un vuoto legislativo a cui il governo deve porre rimedio con un nuovo decreto.
Dunque è possibile che il governo faccia proprie le osservazioni dei giudici, come ad esempio la possibilità di salvaguardare le posizioni e i titoli acquisiti per effetto dei percorsi normativi sino ad ora in vigore.
Ieri, dunque, è iniziato l’iter parlamentare. La relatrice Maria Grazia Rocchi (Pd) ha ha sottolineato l’importanza del nuovo ordinamento, ma anche la necessità di un’ampia discussione che si accompagna alla necessità “di perfezionamento dell’atto in esame in tempi antecedenti alla prossima pubblicazione del bando di concorso che la legge 107 del 2015 prevede entro la fine del 2015.”
Anche il parere della Camera, però, non è vincolante, dato che il provvedimento sarà adottato in attuazione dell’articolo 64, comma 4, lettera a), del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, che ha attribuito al Miur, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, il potere di incidere, con regolamento di delegificazione, sull’attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico, anche seguendo, tra i vari criteri indicati dalla predetta disposizione, quello della razionalizzazione e dell’accorpamento delle classi di concorso.
Il testo potrebbe, comunque, subire alcune modifiche accogliendo le perplessità del Consiglio di Stato e quelle eventuali di Camera e Senato. Si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo dal momento che il governo vuole indire il nuovo concorso entro il 1 dicembre.
Non mancano, però, già le prime critiche. Con un post sulla propria pagina Facebook ufficiale, la deputata del M5S, Silvia Chimienti, esprime grande perplessità: “Riforma classi di concorso: l’ennesimo disastro dettato dalla fretta del cialtronesco Governo della volta buona! Non si capisce l’iter logico seguito dal Miur per determinare le nuove cdc né si capisce come verranno tutelati coloro che hanno già acquisito le abilitazioni nelle vecchie classi di concorso e hanno servizio pregresso. Abbiamo chiesto in commissione Cultura di avere tempo per fare audizioni di esperti e per suggerire modifiche. Ma la relatrice del PD ha già detto che si dovrà fare tutto in gran fretta perché si deve bandire il concorso sulle nuove cdc entro il 1° dicembre. Il Consiglio di Stato ha messo in guardia il Governo: questo decreto è illogico è incompleto e rischia di generare enormi danni e di non tutelare i diritti dei docenti!”.
DOCUMENTI ALLEGATI
Pareri del Consiglio di Stato e della Conferenza unificata
Relazione illustrativa, relazione tecnica
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