In redazione continuano a giungere notizie di classi troppo numerose, con docenti che fanno fatica a fare lezione e genitori agguerriti perché non scatta lo sdoppiamento.
Ad inizio anno scolastico, era finita sui giornali la vicenda della classe-pollaio da 37 alunni, di Milano, poi sdoppiata.
Ora, a diventare un caso nazionale è quello della scuola di Vulcano, nelle Eolie, dove da lunedì 2 ottobre 21 alunni entreranno in sciopero a tempo indeterminato per protestare contro l’accorpamento delle tre classi della media di località Piano.
I dirigenti, anche in questi casi, possono ben poco. Perché Usr e Ambiti territoriali sono inflessibili. I genitori dell’isola siciliana si sono rivolti alla ministra dell’istruzione, Valeria Fedeli, per chiedere che l’accorpamento non superi le due classi, poiché, sostengono, 21 alunni non entrerebbero in una sola aula (trattandosi di scuole particolari sono particolarmente piccole).
Gli alunni nei giorni scorsi avevano già scioperato e poi, a turno, si erano recati a scuola: venerdì 29 settembre, scrive l’Ansa, si sono presentati soltanto i ragazzi della prima media. Ma considerato che la loro proposta non è stata accolta, dalla prossima settimana riprenderà lo sciopero di tutti.
Ancora una volta, quindi, le proteste non sembrano convincere gli Uffici scolastici, che norme alla mano risultano irremovibili: del resto, con i “tetti” numerici, introdotti dal DPR n. 81/2009, gli Ambiti territoriali hanno licenza di formare classi anche con 26-28 alunni nella scuola dell’infanzia e primaria, fino a 27-30 alunni in quella secondaria di primo grado e fino a 30-33 alunni nella scuola secondaria di secondo grado. Inoltre, gli sdoppiamenti non possono essere attuati ad anno scolastico avviato.
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Il discorso cambia in presenza di scarsa sicurezza (i numeri si riducono). E anche quando in classe ci sono iscritti disabili: in presenza di un alunno “certificato”, con il massimo delle ore di sostegno, la classe non può avere oltre 20 alunni; qualora la disabilità non fosse alta, si potrebbe giungere anche a 25 alunni (anche con due alunni disabili). Nei casi in cui queste ultime soglie vengano sforate, l’amministrazione ha facoltà di sdoppiare la classe oppure di “smistare” alcuni alunni in altre classi, in modo da ridurre il numero della classe over-size.
Qualora non ci pensi l’amministrazione scolastica, la famiglia dell’alunno con disabilità ha motivo di fare ricorso. E il giudice nel 99 per cento dei casi gli dà ragione, seppure con i tempi della giustizia non sempre brevissimi.
E pensare che ad inizio anno scolastico, la Uil Scuola aveva chiesto, prendendo spunto dalle ultime proiezioni Miur sulle iscrizioni dei prossimi anni anni, in base alle quali si attende la riduzione di 700mila alunni, di approfittare di tale decremento per eliminare finalmente le classi pollaio.
Sempre per il sindacato guidato da Pino Turi, il rapporto italiano è sì pari a 11,49 studenti per docente (dato medio). Ma “se consideriamo anche la presenza dei docenti di sostegno (non presenti in tutti gli altri sistemi scolastici). il rapporto passa a 14,07. Se poi prendiamo in considerazione l’ulteriore nostra specificità della presenza dei docenti di religione, il rapporto si innalza a 14,71, una cifra superiore alla media europea”.
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