Si parla spesso di classi cosiddette “pollaio”, ma cosa bisogna fare quando in una scuola si supera il parametro delle 26 alunni e persone per aula, docenti e personale educativo compreso?
Vediamo cosa “dice” la normativa.
Nel caso in cui in un edificio scolastico si superi tale parametro (DM Interno 26.8.92, punto 5.0), è consigliabile:
Si ricorda che il D.M. 26 agosto 1992 indica al punto 5.6 comma 3 che “le aule didattiche devono essere servite da una porta ogni 50 persone presenti; le porte devono avere larghezza almeno di 1,20 m ed aprirsi nel senso dell’esodo quando il numero massimo di persone presenti nell’aula sia superiore a 25”.
La proposta di legge contro le classi pollaio a prima firma di Lucia Azzolina, deputata del Movimento Cinque Stelle, è già in discussione in commissione cultura della Camera, come riferito in precedenza. Si tratta di un tema molto importante, in quanto il numero di alunni per classe è uno dei problemi maggiormente riferiti.
La deputata Azzolina, ha spiegato che “nella proposta di legge per superare le cosiddette classi pollaio nelle scuole confermiamo quanto già prevede un decreto del Presidente della Repubblica del 2009: tutte le prime classi delle scuole di ogni ordine e grado non potranno avere più di 20 iscritti se presenti studenti con disabilità”.
Invece, per quanto riguarda gli altri casi, “il tetto massimo è di 22. Questo perché vogliamo che, soprattutto per chi ha più difficoltà, la scuola sia un luogo di inclusione, da vivere nel modo migliore possibile”.
Ma il tema dovrebbe essere affrontato a partire dall’anno scolastico 2020/21, almeno, questo è quello che ha dichiarato qualche giorno fa l’onorevole Luigi Gallo (M5S), presidente della Commissione alla Camera sulla sua pagina FB.
Gallo ha definito imbarazzante “l’ostilità a discutere la proposta di legge per la riduzione del numero di alunni per classe da parte del PD e di Forza Italia”.
“Per fortuna – sottolinea Gallo – il Movimento 5 Stelle continua a sostenere questa battaglia di civiltà nel nostro Paese per la sicurezza dei ragazzi, per la qualità didattica, per ampliare l’organico delle scuole e rendere più efficace tutto il lavoro nella scuola, che richiede quell’attenzione ad ogni singolo bambino e bambina, ragazzo e ragazza”.
E subito dopo conclude: “Ci sarà tutto il mio impegno a chiedere le risorse necessarie al governo già per il 2020 per dare un segnale straordinario alla scuola. È una battaglia storica che vuole ridare dignità al nostro Paese, è una battaglia che si fa anche in Europa per far uscire dai vincoli di bilancio gli investimenti in istruzione e cultura. Noi in commissione continueremo a difendere il lavoro per cancellare le classi pollaio”.
Il nodo risiede nel fatto che il disegno di legge Azzolina prevede l’avvio della riduzione del rapporto numerico alunni/docenti già a partire dall’anno scolastico 2019/20 con una previsione di spesa di poco di 400 milioni di euro già a partire dal 2019.
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