Incontriamo l’onorevole Lucia Azzolina (M5S) in un momento politico molto particolare: tra questo scorcio di settimana e l’inizio della prossima, il prof Giuseppe Conte dovrà infatti formare un nuovo governo in base a un’intesa programmatica sostenuta da una nuova maggioranza M5S-PD.
On. Azzolina qual é il bilancio per quanto riguarda la scuola di questi 14 mesi di governo con la Lega? Quali sono stati i rapporti con il dicastero affidato al prof. Marco Bussetti?
Ci sono stati diversi momenti di collaborazione, soprattutto ad inizio legislatura, poi, avvicinandosi le elezioni europee, le fratture si sono acuite e il dialogo si è interrotto. Il Movimento non è stato consultato in decisioni cruciali, da chi forse, aveva più interesse ai sondaggi che al bene dell’Italia. Auguro ogni bene futuro al Ministro Bussetti e mi auguro che possa fugare ogni dubbio sulle voci di conflitto di interesse che il vostro giornale ha puntualmente segnalato. Il Movimento ha fatto della trasparenza principio inderogabile ed è bene che tale principio sia sempre osservato da tutti coloro che, a vario titolo, servono il Paese e il popolo italiano.
Quali saranno gli elementi di discontinuità programmatica rispetto al governo giallo verde che pensate di poter introdurre in questa seconda parte della legislatura insieme al PD?
Ci auguriamo che il Partito democratico convenga con noi che l’istruzione costituisce un bene comune, da tutelare e da promuovere al meglio, ridando dignità a tutto il personale impegnato a vario titolo nelle scuole, nelle università, nei centri di ricerca. Le priorità sono quelle che ho indicato poc’anzi. E mi pare che ci siano diversi punti di convergenza con quanto sostenuto dal PD. La vera discontinuità, ma vale per ogni impegno preso nel servizio alla collettività, consiste nel far bene e nel mettere al centro le persone e le politiche, piuttosto che gli interessi di partito.
On. Azzolina, lei ha una laurea in Filosofia e una in Giurisprudenza, si occupa di diritto scolastico da sempre, quali priorità pensa debbano essere affrontate per il MIUR da M5S e PD?
All’atto del conferimento dell’incarico, il Presidente Conte ha indicato la linea da seguire: “un’istruzione di qualità e aperta a tutti”. Abolizione delle classi pollaio, lotta alla dispersione scolastica, all’abbandono, regolarità nel reclutamento e valorizzazione dei docenti, svuotamento graduale delle graduatorie con assunzione di vincitori, idonei di concorso e personale presente in graduatoria ad esaurimento senza dimenticare la necessità di attuare sollecitamente quanto già stabilito, con la revisione del d. lgs n. 66/2017, con riferimento alle tematiche relative all’inclusione scolastica degli studenti con disabilità. Consegnare ai nostri studenti ambienti sicuri, continuando la strada già intrapresa in tema di edilizia scolastica, Queste le priorità per la scuola. Per ciò che concerne università e ricerca, come ha spesso ricordato il Vice Ministro Fioramonti, sono necessari più investimenti, più efficienza e più merito. E’ l’unico modo per trattenere in Italia i nostri migliori talenti, combattendo ogni irregolarità nella selezione. A lungo termine, il Paese ne guadagnerà in termini di crescita economica e sociale.
Come pensate di poter governare con in partito che ha voluto la riforma della Buona Scuola, mentre il M5s l’ha avversata con determinazione, tanto da ottenere il 4 marzo 2018 il 44% di consenso tra gli insegnanti?
L’impegno di tutti i Portavoce del Movimento è quello di realizzare quanto gli italiani, tra i quali tantissimi insegnanti, si attendevano da noi. In parte, lo abbiamo già fatto, con l’eliminazione del comma 131 e degli altri punti della “Buona Scuola” che non noi, ma il Paese non ha mai pienamente condiviso. Siamo tutti chiamati a guardare avanti, adesso, senza rancori o prese di posizione sterili.
Precariato scolastico. Non pensa che siano maturi i tempi per affrontare in modo organico il problema, evitando interventi parziali?
Mi trova perfettamente d’accordo. Per diversi mesi da più parti si è voluto far passare il messaggio che la mia posizione e quella del Movimento fossero contro una soluzione per l’annoso problema del precariato scolastico. Niente di più falso. Serve, come ha detto lei, un intervento organico, che sia in grado di valorizzare l’esperienza maturata a scuola, senza precludere l’accesso ai nostri giovani laureati e senza dimenticare che selezioni regolari e meritocratiche, oltre a costituire la regola costituzionale di accesso ai pubblici impieghi, incentivano la costruzione di un sistema di istruzione e formazione di qualità, cui il Presidente Conte fa riferimento.
I docenti si aspettano un contratto di svolta da questo governo, dopo le dichiarazioni di Nicola Zingaretti e diella profssa Camilla Sgambato in una nostra intervista, lei pensa che sarà possibile un contratto che deroghi per i docenti dall’inflazione programmata e che superi l’incremento previsto per il restante pubblico impiego?
Noi siamo disponibili sin da subito, a partire dalla prossima legge di bilancio, a studiare ogni misura che possa, come ho accennato prima, restituire dignità a tutto il personale scolastico. E’ chiaro che questo passa da soluzioni che portino effetti economici apprezzabili per la vita dei nostri docenti.
La ringraziamo, visto che in questi giorni è di moda fare endorsement e molti insegnanti chiedono lei come Ministro dell’Istruzione, chi vede come prossimo inquilino a Viale Trastevere?
Devo essere sincera: il cosiddetto “totoministri” non mi appassiona. Mi auguro solo che il prossimo Ministro aiuti a rimettere al centro il senso di comunità che è proprio di una scuola, come quella italiana, che è sempre stata all’altezza delle sfide che il paese si è trovato davanti. Ringrazio tutti coloro che in questi giorni mi fanno pervenire attestati di stima e mi chiedo se ne sono degna. Ad ogni modo, mi sono utili come pungolo per continuare le battaglie in cui credo e per le quali sono stata eletta.
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