Riceviamo e pubblichiamo la lettera di due docenti che hanno fatto partire la petizione “Classi più snelle anziché meno classi” per protestare contro le classi pollaio e chiedere maggiore voce in capitolo su una questione così importante per la scuola.
Perché è importante avere classi meno numerose? Le parole del docente e scrittore Enrico Galiano risuonano in questi giorni quantomai attuali e dense di significato prosociale. Come non condividere la sua proposta di una riduzione del numero di studenti nelle classi? La sua dichiarazione ai giornalisti di Vanity Fair apre a nuovi scenari auspicati dai più: “Per esempio, chiederei che il numero massimo degli studenti per classe non fosse più di 15, ma per fare una cosa del genere si dovrebbe raddoppiare il numero di insegnanti e per questo servono investimenti. Poi chiederei che le aule si adeguassero: non solo perché il 40% delle scuole non sono a norma di sicurezza, ma anche perché la didattica è cambiata e non possiamo più concepirla come banco/cattedra/lavagna, la scuola non è più quella cosa lì e le aule dovrebbero essere ripensate in maniera dinamica, libere da limiti spaziali. E poi oggi non ha senso la divisione rigida delle materie: il sapere è più interdisciplinare e dovrebbe esserci maggiore sinergia tra gli insegnanti”.
Analizziamo il primo enunciato: “chiederei che il numero massimo degli studenti per classe non fosse più di 15” dà voce a una richiesta condivisa dagli insegnanti fin dalla scuola dell’infanzia, gli scriventi hanno anche indetto una petizione online proprio a supporto di un’azione fattiva: https://www.change.org/classipiusnelle
Le classi non eccessivamente numerose, infatti, sono considerate vantaggiose per diversi motivi. Questo tipo di impostazione offre numerosi benefici sia per gli studenti che per gli insegnanti, contribuendo a creare un ambiente di apprendimento più efficace e stimolante. Tra i punti forza dei gruppi di apprendimento composti da meno di venti alunni, si possono annoverare:
In conclusione diminuire il numero di alunni per classe facilita la creazione di un contesto educativo nel quale viene promosso il valore della persona e migliora l’apprendimento delle studentesse e degli studenti. Pertanto ribadiamo la proposta di approfittare del calo demografico che si sta registrando in questi anni, per diminuire gli alunni per classe anziché eliminare le classi come purtroppo è stato fatto negli anni appena passati.
Angela Baselli e Alberto Petrogalli
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