Prosegue in Commissione Cultura della Camera l’esame del disegno di legge sulla “classi pollaio” proposto dall’onorevole Lucia Azzolina e da altri deputati del M5S.
Nel corso della seduta di martedì 5 febbraio è emersa una novità interessante: la stessa relatrice del provvedimento Vittoria Casa (M5S) ha ammesso che sarebbe utile acquisire ulteriori dati da parte del Governo, anche “per capire quale potrebbe essere lo sviluppo del fenomeno nei prossimi anni, alla luce dell’atteso calo demografico del Paese”.
L’affermazione della deputata del M5S sembra sottintendere che forse la diminuzione del numero di alunni per classe si potrebbe ottenere con un migliore impiego degli organici già disponibili e non necessariamente mediante un aumento del numero di cattedre.
Si tratterebbe, insomma, di incominciare a fare qualche previsione seria sullo sviluppo del sistema scolastico per gli anni a venire.
La prossima settimana sono programmata le audizioni di organizzazioni sindacali e associative dei dirigenti scolastici: saranno ascoltati, tra gli altri, i rappresentanti dell’ANP e dell’Andis.
Nel corso dell’ultima seduta è ritornato però il tema che già era stato sollevato inizialmente dalle opposizioni.
Sia Valentina Aprea (FI) sia Flavia Piccoli Nardelli hanno chiesto che prima di proseguire la discussione venga effettuata una valutazione precisa dei costi finanziari dell’operazione.
Per poter esaminare la proposta – ha ribadito Aprea – occorre sapere quanto costerebbe alle finanze pubbliche ridurre l’affollamento delle classi così come proposto dal ddl Azzolina.
Piccoli Nardelli ha evidenziato anche un altro problema segnalando che è del tutto indispensabile acquisire dati anche relativamente al patrimonio edilizio scolastico, in quanto sarebbe difficile procedere allo sdoppiamento di classi in mancanza di spazi sufficienti.
Ed è proprio a questo punto che la relatrice Vittoria Casa è intervenuta ricordando a tutti che il tema va affrontato mettendolo in relazione con le dinamiche demografiche.
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