Il Ministro Bianchi, in conferenza stampa con il Premier Draghi, per spiegare come verranno investiti gli oltre 17 miliardi di euro in arrivo dall’Europa sulla scuola, ha parlato, tra le altre cose, di dimensionamento della classi, un’espressione generica che lascia intendere che si agirà non solo (o non tanto) sul fronte delle classi pollaio ma anche sul fronte opposto, quello delle classi molto piccole, nelle zone del Paese difficili da raggiungere o comunque a bassa densità di popolazione.
Insomma, lo squilibrio tra classi altamente dimensionate e classi sotto dimensionate sarebbe la vera criticità del nostro sistema di Istruzione. Voi cosa ne pensate? Bisognerebbe insistere, con priorità, sulla riduzione delle classi pollaio?
Ma spieghiamo meglio il progetto del Ministro. Patrizio Bianchi ha annunciato il suo piano, che consta di 2 ambiti: riforme e investimenti.
I due ambiti di investimento saranno: gli ambienti della nuova didattica; e i contenuti della nuova didattica.
Ecco come verranno ripartiti i primi 5 miliardi (i bandi annunciati entro novembre) secondo il comunicato del Governo:
Con una scadenza meno ravvicinata, ma comunque in stadio avanzato di elaborazione, vi sono i bandi per i progetti per l’innovazione digitale (avviso entro marzo 2022), il piano di estensione del tempo pieno e il piano per la riduzione dei divari territoriali nella dispersione scolastica.
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