Sicurezza ed edilizia scolastica

Classi “pollaio”, scuole poco sicure e circa tre crolli al mese: presentato il XIX Rapporto di Cittadinanzattiva

460 mila i bambini e ragazzi che studiano in 17mila classi con più di 25 alunni, ancora troppe scuole sono poco sicure e prive di certificati, nel giro di neanche un anno si sono verificati ben 35 crolli.

Questi sono solo alcuni dei dati contenuti nel XIX Rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza a scuola, presentato nella mattinata di oggi, 22 settembre 2021.

L’indagine contiene anche un Focus sugli asili nido.

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Classi con più di 25 alunni

Il problema delle classi sovraffollate è concentrato soprattutto nelle scuole superiori, dove il 7% delle classi è in sovrannumero, con le maggiori criticità nelle regioni più popolose come la Lombardia (con 1889 classi over25), l’Emilia Romagna (1131), la Campania (1028).

Scuole poco sicure e prive di certificati

Più della metà degli istituti scolastici è privo del certificato di agibilità statica (54%) e di quello di prevenzione incendi (59%); il 39% è senza collaudo statico. 35 gli episodi di crolli che si sono verificati a scuola fra settembre 2020 ed agosto 2021, circa tre al mese.

Inoltre sono 17.343, pari al 43% del totale, le scuole in zone ad elevata sismicità.

Asili nido

Attraverso l’accesso civico rivolto ai Comuni, Cittadinanzattiva ha ottenuto informazioni su 1305 nidi in merito alla sicurezza strutturale ed interna, alla rimodulazione di spazi e servizi a causa del covid.

Riguardo al possesso delle certificazioni, i dati sui nidi descrivono una situazione migliore rispetto a quella degli edifici scolastici. Il 56% possiede la certificazione di agibilità rispetto al 42% degli edifici scolastici; il certificato di prevenzione incendi è presente nel 51% dei nidi rispetto al 36% degli edifici scolastici. Certamente i nidi sono avvantaggiati dal fatto di essere allocati in edifici di più recente costruzione e situati nel 62% dei casi a piano terra ma si è ancora troppo lontani dalla sufficienza.

Ben l’82% degli asili nido ha redatto il Documento di valutazione dei rischi (Friuli e Basilicata al 100%, male la Calabria con il 50%); il 74% circa ha il Piano di emergenza (ma la percentuale in Calabria si ferma al 25%); segnaletica di sicurezza a posto nell’82% circa dei nidi (anche su questo la Calabria si ferma al 25%). Le prove di evacuazione vengono effettuate solo nel 52% degli asili (bene il Friuli con l’89% e la Basilicata con l’80%; assai indietro Sicilia, Abruzzo, Campania e Lazio, tutte ferme sotto la soglia del 30%; in Calabria nessun asilo ha effettuato tali prove).

Lara La Gatta

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