Nessuna apertura alle classi cosiddette “ponte”, che la Lega Nord ha proprio in questi giorni rilanciato con forza per permettere una conoscenza adeguata della lingua italiana ai tanti bambini stranieri che giungono sui banchi del territorio italiano. Il diniego arriva dal primo responsabile del Miur, il ministro Maria Chiara Carrozza: intervenendo nell’aula magna del liceo scientifico Lussana di Bergamo, città da dove partono diverse delle proposte leghiste sul fronte dell’istruzione pubblica, il Ministro ha dichiarato il suo “no alle classi ponte: la scuola – ha aggiunto Carrozza in modo perentorio – ha già la sua metodologia”.
Il ministro, in visita per incontrare Dianora Bardi, referente per la scuola digitale dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia, gli studenti e i docenti, artefici di una metodologia didattica innovativa che sta ponendo le basi della scuola digitale del futuro, ha chiuso il discorso sulle classi “ponte” sostenendo che “l’integrazione è il valore di riferimento e a distanza il metodo scolastico attuale ha dimostrato che i risultati degli alunni immigrati sono i medesimi degli alunni italiani”.
Vicenda chiusa quindi? Per il Miur sicuramente, almeno fino a quando non cambierà Governo e maggioranza parlamentare. Ma la Lega Nord difficilmente se ne farà una ragione.
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