Non si sposta il prof ma la classe: in una scuola media del torinese si sperimenta il metodo delle «Classi senza aule».
Secondo i promotori sarebbe questo un modello diffuso anche in Francia, benchè nella provincia di Torino hanno già avviato questa modalità.
«Classi senza aule», spiega La Stampa, è il nome dato al progetto e significa che invece di restare fermi nella propria aula gli alunni avranno le aule dedicate a lettere, matematica, scienze, musica, storia, geografia e tutte le altre materie.
L’idea è piaciuta anche al Comune che al termine dello scorso mandato amministrativo aveva concesso all’istituto un contributo di 9 mila euro per le spese di avviamento del progetto.
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In pratica, a nostro modesto avviso, sarebbe un modello idoneo a creare un po’ di caos perché ad ogni cambio d’ora i corridoi saranno invasi da ragazzi alla ricerca dell’aula dove rintracciare il docente della materia che li aspetta. È vero che le aule potrebbero essere “addobbate” alla bisogna della materia, e quindi gli studenti avrebbero già pronti i materiali adatti, ma è anche vero che le confusioni sono inevitabili. Basta scegliere però.
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