Classi “ghetto” all’istituto comprensivo Iqbal Masih di Seggiano nel milanese, dove ci sono due classi a tempo pieno con pochissimi studenti e una con la quasi totalità di stranieri e un solo italiano, l’altra a larghissima maggioranza di italiani.
Tuttavia, precisa Il Giorno da cui prendiamo la notizia, è meglio parlare di “cognomi” e non di nazionalità “perché – e questa è la difesa della scuola – quasi tutti i ragazzi sono di seconda generazione e quindi considerati italiani a tutti gli effetti.
“Nel registro di classe della 1C ci sono 14 alunni, di cui 5 ragazzi nati all’estero, 8 studenti di seconda generazione e un solo bambino dal cognome italiano. Dall’altra parte del corridoio, invece, c’è la 1D con 16 iscritti, tra cui 11 italiani. “La scuola ha fatto una scelta grave, è un gesto da stigmatizzare. Non solo prendo le distanze da quanto accaduto, ma lancerò un tavolo politico con tutti i presidi delle nostre scuole affinchè in futuro non si ripetano situazioni simili”, dice l’assessora alla Scuola.
L’istituto comprensivo Iqbal Masih è una scuola multietnica, la presenza di stranieri è del 78%, con picchi in alcuni plessi del 90%.
Ma a creare attrito è stata la sensazione che alcune famiglie italiane abbiamo fatto pressione nei confronti della scuola per separare i bambini italiani da quelli stranieri.
“In tutto l’istituto- riporta Il Giorno- ci sono 1.254 studenti, di cui 515 nati all’estero, pari al 41% sul totale. Ma se si considera l’origine delle famiglie la percentuale sfiora l’80%. La scuola di infanzia ha 273 iscritti e 134 stranieri, di cui 117 di seconda generazione. I numeri si alzano alla primaria – 664 iscritti e il 39% di stranieri, di cui 173 nati in Italia – e le scuole medie con 37 classi, 317 iscritti e 122 stranieri”.
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