Il Miur, con la nota. n. 49851 del 21 novembre 2017 ha fornito indicazioni per l’attivazione dei corsi linguistici e metodologici del CLIL per il 2017/2018.
Nota 49851 Del 21 Novembre 2017 Organizzazione Corsi Clil 2017 2018
Alla nota ministeriale è allegato il Decreto direttoriale 1225/17 con il quale si ripartisce tra le Regioni il finanziamento complessivo di 1,5 milioni di euro e si definiscono le regole per l’organizzazione dei corsi.
Decreto Direttoriale 1225 Del 21 Novembre 2017 Finaziamento E Organizzazione Corsi Clil 2017 2018
L’inizio dei corsi è previsto per il 15 febbraio 2018.
È prevista l’attivazione di 76 corsi metodologici (CLIL) destinati a docenti di discipline non linguistiche in possesso di competenze in lingua straniera di livello almeno B2. È prevista la partecipazione di massimo 2.660 docenti.
Inoltre via libera anche a 64 corsi linguistici destinati a docenti di discipline non linguistiche, in possesso di competenze in lingua straniera di livello almeno B1, per il raggiungimento del livello B2/C1. È prevista la partecipazione di massimo 1.920 docenti.
Nella nota sono fornite ulteriori delucidazioni riguardo le caratteristiche dei corsi, i criteri generali per l’individuazione delle scuole polo regionali e quelli per la selezione degli enti erogatori della formazione, dei docenti da avviare alla formazione e le scadenze per i vari adempimenti.
Il finanziamento di ciascuno dei corsi linguistici è pari a 8mila euro comprensivo di una somma non superiore al 4% dell’importo complessivo destinata alle spese generali e di monitoraggio.
Il finanziamento dei corsi metodologico-didattici è fissato in 12mila euro per ciascun corso. Una quota di finanziamento non superiore al 4% dell’importo complessivo è destinata alle spese generali di gestione amministrativa delle iniziative di formazione. Il numero dei docenti partecipanti a ciascun corso andrà da un minimo di 25 ad un massimo di 35 docenti.
Inoltre alla scuola-polo regionale verrà attribuita una quota supplementare non superiore al 5,5 % dei finanziamenti regionali per sostenere le azioni degli Uffici scolastici regionali, per l’eventuale somministrazione di test di posizionamento, l’informazione, la documentazione, il coordinamento e il monitoraggio sul territorio.
Con l’acronimo CLIL (Content and Language Integrated Learning) si intende l’apprendimento integrato di contenuti disciplinari in una lingua straniera veicolare.
Significa in buona sostanza che gli studenti della secondaria di secondo grado sono chiamati ad apprendere una disciplina non linguistica (la fisica piuttosto che il diritto o la storia) in lingua straniera, che in linea di massima è l’inglese ma che può essere una qualsiasi lingua presente nel piano di studi.
Il CLIL è in forte espansione in tutti i Paesi europei, tanto da non potere essere ignorato dalla Legge 107 del 13 luglio 2105 – la Buona Scuola di Renzi – che al comma 7 del suo unico articolo, tra i diciassette obiettivi formativi indicati come prioritari, annovera, primo tra tutti, “la valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche,con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning”.
In realtà, l’insegnamento di una o più discipline non linguistiche con metodologia CLIL è – o, meglio, dovrebbe essere – obbligatoria sin dal 2010, cioè dall’avvio della Riforma Gelmini, il cui compimento passa attraverso i DPR 87, 88 e 89 che ridisegnano la struttura dei nostri Istituti Professionali, Tecnici e Licei.
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