Il CLIL, Content and Language Integrated Learning, è ormai entrato a pieno titolo nel lessico scolastico quotidiano. La riforma, avviata nel 2010, ha introdotto l’insegnamento in lingua veicolare anche negli ordinamenti scolastici italiani.
Il CLIL è una metodologia che favorisce la promozione
dell’educazione interculturale, l’approccio plurilingue e i paragoni linguistici. Agevola l’utilizzo della lingua in un altro ambito cognitivo.
Come introdurre la metodologia Clil in classe? Da una parte si deve favorire l’acquisizione della lingua, dall’altra attivare i processi cognitivi, stimolare l’utilizzo del lessico specificio e favorire la comunicazione e l’integrazione. Ultimo, ma non meno importante potenziale le abilità di studio.
Il profilo del docente CLIL è caratterizzato dal possesso di competenze linguistico-comunicative nella lingua straniera veicolare di livello C1 e da competenze metodologico-didattiche acquisite al termine di un corso di perfezionamento universitario del valore di 60 CFU per i docenti in formazione iniziale e di 20 CFU per i docenti in servizio.
Il profilo del docente CLIL della scuola secondaria di secondo grado è caratterizzato da:
- competenze linguistico-comunicative nella lingua straniera veicolare di livello C1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue (QCER)
- competenze metodologico-didattiche acquisite al termine di un corso di perfezionamento universitario del valore di 60 CFU per i docenti in formazione iniziale e di 20 CFU per i docenti in servizio.
Un esempio di modulo con metodologia CLIL, realizzato dall’Istituto comprensivo di Primiero, in provincia di Trento (clicca qui).