Punito per essersi presentato in classe vestito da donna, ricorre al giudice del Lavoro e chiede un risarcimento di 10 mila euro al ministero dell’Istruzione oltre all’annullamento della sospensione di tre giorni dal servizio.
La notizia sul “Fatto Quotidiano”.
“D’ora in poi chiamatemi Cloe”, aveva detto il docente un mattino dello scorso novembre, quando era entrato nell’aula di una classe prima dell’istituto superiore Scarpa-Mattei di San Donà di Piave.
Capelli color platino, seno prosperoso e abbigliamento femminile: era lo stesso docente che il giorno prima era andato al lavoro vestito da uomo.
“Lo desideravo da quando avevo cinque anni, ma l’ho fatto solo adesso perché sono diventata finalmente di ruolo” aveva ammesso L. B., quasi liberato da un peso.
Dopo lo scalpore era venuta la censura di un ispettore ministeriale. A precederla, le durissime dichiarazioni dell’assessore regionale all’istruzione del Veneto, Elena Donazzan, ex An, eletta con il Pdl.
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