Attualità

Cobas “Donne, vita, libertà”: totale sostegno alla rivolta in Iran!

Giunta al dodicesimo giorno, prosegue in Iran la rivolta contro il regime degli ayatollah, innescata dall’uccisione della giovane curda Mahsa Amini che, in visita a Teheran, ha trovato la morte nelle celle della polizia religiosa. In questi lunghi e intensi dodici giorni di scontri in oltre 85 città ( Teheran, Isfahan, Tabriz, Mashhad, Kerman, Karaj ,Kish, Rasht,e nell’intera regione curda del Rojihlat) i militari hanno sparato sui rivoltosi, uccidendone decine (compresi bambini e giovanissimi), ferendone centinaia, arrestandone a migliaia (numerosi le donne e i giornalisti): rivolta che sta divenendo resistenza diffusa alla dittatura islamica e che si avvale di episodi di risposta armata e soppressione di agenti della repressione. Forza della rivolta le donne, divenute l’ossessione del patriarcato teocratico, che da 43 anni le opprime e le condiziona in uno status di apartheid.

NO AL VELO, NO AL TURBANTE, SI ALLA LIBERTÀ E ALL’UGUAGLIANZA

È il grido di battaglia in tutto l’Iran, dove lo “hijab”(velo islamico) è divenuto il simbolo bruciato nelle piazze, di cui le donne si sono liberate insieme all’odiato obbligo (condanne a frustate e/o carcere), portando i capelli ben in vista o tagliandone una ciocca, ostentando orgogliose fierezza , consapevolezza  e autodeterminazione. L’arresto e l’uccisione di Masha il 16 settembre da parte della polizia “morale religiosa” erano motivati da “un non corretto uso del hijab, che non copriva per intero i capelli“. Alla scintilla della rivolta scatenata dalla violenza sulle donne e dai femminicidi, sta rispondendo ora l’intera società, tutte le classi sociali, che chiedono e si battono da tempo per la fine della dittatura. Una società viva e pulsante che, nonostante la feroce repressione, non ha ceduto e che anela a liberarsi dall’oppressione del regime teocratico, per realizzare una democrazia partecipata, alla quale aspira e contribuisce la attiva minoranza curda iraniana.

A questi sentimenti e motivazioni universali si uniscono le lavoratrici e i lavoratori COBAS, della scuola e delle altre categorie, che esprimono incondizionato sostegno alle donne e alla rivolta in corso, e che contribuiranno a tutte le iniziative in Italia che manifestino impegno e solidarietà a questa cruciale battaglia di civiltà.

Esecutivo nazionale Confederazione COBAS

Pubbliredazionale

Articoli recenti

Violenza sessuale scuola: la culpa in educando prevale su quella in vigilando

Il tribunale di Firenze condanna i genitori di uno studente sedicenne ritenuto colpevole di violenza…

20/07/2024

Scuola o sport: studenti-atleti indebitamente “privilegiati”

Tutti (o quasi) in fondo siamo convinti della ricchezza dei valori dello sport (poche altre…

20/07/2024

Docenti aggrediti in una scuola da uno studente, adesso è collocato in comunità per aggressioni

Agenti della Squadra Mobile della Questura di Messina hanno eseguito una misura cautelare di collocamento…

20/07/2024

Graduatorie permanenti ATA, le cosiddette 24 mesi sono già state pubblicate in alcuni siti di uffici scolastici provinciali

Alcuni siti scolastici provinciali, come per esempio Modena e Matera, hanno già pubblicato le graduatorie…

20/07/2024

Violenza sessuale in una scuola, condannati i genitori dello studente. Valditara: “la famiglia deve rispondere civilmente”

I fatti risalgono a marzo del 2015, quando un ragazzo trascinò la sua compagna di…

20/07/2024