Per il giorno 10, quando a Palazzo Chigi si riunirà il Governo per dare il via libera al disegno di legge sulla scuola, i Cobas hanno già in programma una propria manifestazione di protesta e alle ore 16 si presenteranno in forze davanti al Parlamento per dire di no ai contenuti (e alle modalità) dei provvedimenti che il Consiglio dei Ministri intende varare.
Sulla decisione di Renzi di abbandonare la strada del decreto e di rivolgersi al Parlamento, Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas, è decisamente ironico: “Ma come? Renzi ha proceduto per decreto decine di volte su temi di nessuna urgenza e non lo fa per un provvedimento che di sicuro ha i tempi stretti per l’immissione “in ruolo” a settembre? E i sospetti aumentano quando si passa alle cifre, perché i 150 mila promessi ora si ridurrebbero a meno di centomila, e solo una parte degli iscritti/e GAE avrebbe davvero il posto, mentre solo un migliaio di coloro che, pur non nelle GAE, avrebbero diritto ad entrare in base alla sentenza della Corte europea (stabilizzazione per coloro che hanno i 36 mesi di insegnamento), verrebbero davvero assunti”.
Entrando di più nel merito delle proposte della “Buona Scuola”, Bernocchi non salva nulla, dagli scatti di anzianità aboliti in cambio di 60 euro dati, ogni triennio, in base al presunto “merito”, fino ai contratti bloccati e neanche un euro di maggiore investimento per la scuola pubblica, senza trascurare i finanziamenti alle scuole private mediante il rimborso spese alle famiglie che la scelgono e la gerarchizzazione dei docenti con “mentor”, “innovatori naturali”, “staff” ed altre assurde figure inutili o dannose per una buona didattica.
Ed è per questo che i Cobas si preparano già da subito ad “ostacolare con la massima forza il percorso del Ddl”.
Ma Bernocchi non dimentica il suo vecchio cavallo di battaglia “e cioè il quizzificio Invalsi, che ripeterà i suoi riti annuali il 5 e 6 maggio alle elementari, e il 12 maggio alle superiori”.
E dunque – annuncia Bernocchi – per quelle date proclamiamo fin d’ora lo sciopero generale della scuola che, alle superiori, gestiremo insieme agli studenti in lotta contro i quiz.
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