Categorie: Politica scolastica

Cobas, la mobilitazione contro ‘La Buona Scuola’ continua

Nonostante ieri un Senato, eletto con una legge considerata dalla Consulta “incostituzionale”, abbia dato la fiducia al Governo approvando un D.d.L. che riporta la Scuola Pubblica indietro di 50 anni, docenti, ATA, studenti e famiglie che vogliono difendere la scuola “di tutti e per tutti” disegnata dalla Costituzione CONTINUANO LA MOBILITAZIONE con due presidi a piazza Massimo in occasione della presenza del sottosegretario Faraone e della ministra Giannini al “Festival del lavoro” … che non c’è.

Facciamo sentire a questi due fautori della “Buona Scuola” cosa pensiamo della loro pseudo-riforma che:

– concederà tutti i poteri a un preside-podestà, cancellando il ruolo degli organi collegiali;

– permetterà a presidi e staff di scegliere, premiare e punire docenti e Ata, decidendo sulla didattica, sulla formazione obbligatoria e cancellando la libertà d’insegnamento;

– istituirà la chiamata diretta del personale da parte dei presidi, che costringerà i docenti “prescelti”, sotto costante ricatto di espulsione se non più graditi, a rinunciare alla propria indipendenza e diventare fidi esecutori della volontà del “capo”;

– valuterà studenti, docenti, e scuole con i Quiz Invalsi, prove standardizzate e decontestualizzate di conformismo culturale che riducono l’insegnamento ad addestramento e i docenti a somministratori e tabulatori, proprio mentre Accademici di tutto il mondo sostengono che “applicare un unico metro di giudizio tanto ristretto e condizionante si configuri come un danno irreparabile nei confronti della scuola e degli studenti;

– istituirà un finanziamento delle scuole “fai da te”: donazioni private che aumentano il divario tra scuole di serie A, B, C …; finanziamenti di imprese e privati per la singola scuola in cambio di sgravi fiscali, che poi paghiamo tutti noi con la riduzione degli investimenti pubblici, e con la conseguente subordinazione della didattica agli interessi di chi investe.

– riconoscerà sgravi fiscali anche per chi iscrive i figli in scuole private già foraggiate con troppi soldi pubblici, oltre 700mln annui, mentre nelle nostre aule crollano i soffitti.

La voce degli altri

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