Una giornata di mobilitazione nazionale con manifestazioni e iniziative in tutta Italia. Lo annunciano i COBAS (Confederazione dei Comitati di Base) per sabato 21 novembre. Le iniziative nascono con lo scopo di annullare le diseguaglianze sociali, economiche, culturali e di genere. In particolare per l’istruzione pubblica si chiede la riapertura immediata delle scuole di ogni ordine e grado, come accade nel resto d’Europa. La didattica a distanza infatti, secondo i COBAS, non riduce le diseguaglianze come fa la scuola in presenza, bensì le aumenta. La chiusura di quattro mesi nello scorso anno scolastico ha già provocato effetti molto negativi sull’apprendimento degli studenti, sulle loro capacità cognitive di livello più alto, sul loro spirito critico, nonché indotto processi dannosissimi a livello psicologico, sui meccanismi relazionali e affettivi.
Una nuova chiusura che i Cobas definiscono “irresponsabile e caotica” anche per via delle differenziazioni regionali, nonostante gli indicatori pandemici dimostrino che le scuole sono un posto più sicuro dei tanti luoghi rimasti aperti. L’obiettivo è quello di non veder prolungata la chiusura oltre il 3 dicembre (data del prossimo Dpcm) ed evitare ulteriori danni per l’intera generazione.
Per questo, la coalizione “Per la società della cura” formata, oltre che dai COBAS, da sindacati, movimenti studenteschi, reti associative e comitati, promuoverà questa manifestazione (nel pieno rispetto delle norme anti-Covid) per il 21 novembre in tutta Italia. A Roma, appuntamento a Piazza del Popolo, dalle 10 alle 14.