Politica scolastica

Cobas Sardegna e Unicobas sciopero il 24 e 25 agosto

Cobas Sardegna e Unicobas proclamano uno sciopero nazionale di tutto il personale della scuola per il 24 e 25 agosto.

La data è un po’ strana, ma forse neanche tanto: i due sindacati di base, infatti, hanno collocato lo sciopero a fine agosto anche per protestare contro quello che definiscono un “sequestro delle ferie di docenti ed Ata”.
“In un numero enorme di istituti sul territorio nazionale –
scrivono infatti nel loro comunicato – sono state arbitrariamente respinte le ferie legittimamente chieste per l’ultima settimana di agosto e convocati illegittimi collegi dei docenti, mentre dal 1° Settembre si prevede un’estensione quasi ad libitum della frequenza: una vera e propria anticipazione di massa rispetto all’apertura istituzionale dell’anno scolastico, prevista dal 14”.

Ma ovviamente quello delle ferie non è l’unico motivo della protesta.
Al centro c’è certamente la questione della ripresa delle lezioni: “Vogliamo una sanificazione adeguata ad opera delle Asl e prove sanitarie prima del rientro e ribadiamo ciò che abbiamo chiesto con forza nell’incontro con il Governo Conte agli Stati Generali: massimo 15 alunni per classe ed assunzione di 240mila insegnanti (il terzo necessario in più per ridurre le classi), stabilizzazione quindi di molti più precari di quanto previsto, anche per il personale Ata e nella scuola dell’Infanzia, esclusi dai concorsi banditi”.

E c’è anche un elenco preciso di misure, dalla stabilizzazione diretta degli specializzati per il sostegno e alla istituzione della classe di concorso specifica, fino alla indennità di rischio di 250 euro per tutti (docenti e Ata) e alla “assunzione di almeno 30mila collaboratori scolastici per coprire i vuoti in organico per la vigilanza, di 10mila fra applicati di segreteria e collaboratori tecnici, più tutto il personale necessario per sopperire alle difficoltà dovute alle migliaia di soggetti fragili ed anziani che (indici Inps) avrebbero dovuto essere tutelati dal settembre 2020”.

Ma da dove si dovrebbero prendere i soldi necessari?
I due sindacati di base hanno la risposta: “Sui 175 miliardi previsti nella manovra, sarebbe servito investirne immediatamente almeno 7 aggiuntivi per le assunzioni, 7 per il contratto ultra-scaduto, più i 13 necessari ad un piano pluriennale serio per porre in sicurezza l’edilizia scolastica”.

Per parte sua l’Unicobas coglie anche l’occasione per ribadire alcune sue battaglie storiche come un contratto specifico per la scuola (per docenti ed Ata) fuori dalle regole del decreto 29/93 che impedisce aumenti superiori al tasso di inflazione programmato dal Governo, la rielezione del Consiglio Superiore della Pubblica e l’adozione del codice deontologico dei docenti.

Reginaldo Palermo

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