I Cobas revocano lo sciopero di maggio che era stato proclamato per cercare di bloccare la somministrazione delle prove Invalsi ma lanciano l’iniziativa dei “Giorni dell’Indignazione contro l’Invalsi”
“I quiz Invalsi sono un insulto alla scuola pubblica, alla didattica di qualità, alla professionalità dei docenti, ad ogni forma seria di apprendimento degli studenti” dichiara il portavoce nazionale Piero Bernocchi, che aggiunge: “Come già successo in altri paesi, l’insegnamento a quiz provoca la degenerazione e l’immiserimento dell’istruzione, ridotta ad addestramento a domande/risposte inutili e spesso demenziali e truffaldine”.
Secondo i Cobas, le prove Invalsi sono un po’ come il fumo: “Chi fa i quiz Invalsi – recita lo slogan coniato per i “Giorni dell’indignazione” – danneggia anche te: digli di smettere!”
E, come lo scorso anno, i Cobas chiuderanno l’anno scolastico con due giorni di sciopero in tutte le regioni d’Italia, in occasione degli scrutini finali.
Questo il calendario degli scioperi: 9-10 giugno Marche e Puglia; 10-11 giugno Veneto; 16-17 giugno Liguria e provincia di Bolzano; 14-15 giugno tutte le altre regioni, la provincia di Trento e le scuole all’estero.
I motivi dello sciopero sono presto detti: cancellazione dei tagli degli organici, apertura a settembre della trattativa per il contratto bloccato, inserimento nella finanziaria d’autunno delle somme per gli scatti di anzianità, assunzione dei precari su tutti i posti vacanti e disponibili.
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