Home Politica scolastica Cobas, venerdì e sabato tutti a Palermo ‘per accogliere’ Faraone e Giannini

Cobas, venerdì e sabato tutti a Palermo ‘per accogliere’ Faraone e Giannini

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Venerdì 26 alle ore 15.00 e sabato 27 alle ore 9.00 saranno a Palermo, per il “Festival del lavoro” che non c’è, il sottosegretario Faraone e la ministra Giannini.

Faraone e Giannini membri di spicco di un Governo che ha la fiducia di un Parlamento – eletto con una legge considerata dalla Consulta “incostituzionale” – che invece di SOSTENERE e MIGLIORARE la propria Scuola Pubblica ne mette in crisi i valori fondamentali di libertà, democrazia e partecipazione, demolendo il modello di scuola “di tutti e per tutti” disegnato dalla Costituzione.

Sarà un’ottima occasione per far sentire a questi due fautori della “Buona Scuola” cosa ne pensano docenti, ATA, studenti e famiglie di una pseudo-riforma che vuole riportare la Scuola Pubblica indietro di 50 anni:

– col preside-podestà e la cancellazione dei poteri degli organi collegiali;

– con presidi e staff che scelgono e premiano docenti e Ata, decidono sulla didattica e sulla formazione obbligatoria, cancellando la libertà d’insegnamento;

– con una chiamata diretta da parte dei presidi, che costringe i docenti “prescelti” – sotto costante ricatto di espulsione se non più graditi – a rinunciare alla propria indipendenza e diventare fidi esecutori della volontà del “capo”;

– con la valutazione di studenti, docenti, e scuole basata sui Quiz Invalsi – prove standardizzate e decontestualizzate di conformismo culturale – che riducono l’insegnamento ad addestramento e i docenti a somministratori e tabulatori, proprio mentre Accademici di tutto il mondo sostengono che “applicare un unico metro di giudizio tanto ristretto e condizionante si configuri come un danno irreparabile nei confronti della scuola e degli studenti”;

– con un finanziamento delle scuole “fai da te”: donazioni private che aumentano il divario tra scuole di serie A, B, C …; finanziamenti di imprese e privati per la singola scuola in cambio di sgravi fiscali, che poi paghiamo tutti noi con la riduzione degli investimenti pubblici, e con la conseguente subordinazione della didattica agli interessi di chi investe.

– con sgravi fiscali anche per chi iscrive i figli in scuole private già foraggiate con troppi soldi pubblici, oltre 700mln annui, mentre nelle nostre aule crollano i soffitti.