Lo dice il Codancos presentando i numeri fatti registrare dai ricorsi promossi fino ad oggi dall’associazione dinanzi ai Tribunali del lavoro di tutta Italia, per conto di docenti precari mai assunti a tempo indeterminato dal dicastero.
“I giudici – spiega il Codacons – sono oramai tutti orientati nella direzione di riconoscere non solo i diritti degli insegnanti precari, ma anche i danni che il comportamento della pubblica amministrazione ha loro prodotto. Nelle sentenze finora ottenute grazie al Codacons (e tutte positive) il Ministero è stato condannato per aver prorogato per anni e anni contratti a termine ai docenti, senza trasformare il rapporto lavorativo ‘a tempo determinato’ in ‘a tempo indeterminato’, violando così la normativa nazionale e comunitaria, che prevede limiti precisi al rinnovo dei contratti a termine”.
“Il comportamento della pubblica amministrazione, secondo le oltre 250 sentenze finora raccolte che hanno riconosciuto le ragioni dei precari della scuola, ha arrecato un danno economico agli insegnanti, privandoli degli scatti di anzianità e dei benefici economici derivanti dall’assunzione a tempo indeterminato. Proprio sulla base di tale principio tutti i Tribunali del lavoro hanno condannato il Ministero dell’istruzione a risarcire i precari con le differenze tra gli stipendi percepiti negli anni e quelli che avrebbero percepito se fossero stati assunti a tempo indeterminato, oltre gli scatti d’anzianità e gli interessi legali maturati. Una cifra che si aggira attorno ai 30mila euro a precario”, conclude il Codacons. (TMNews)