Christian Raimo, il docente romano di storia e filosofia già colpito qualche settimana fa da un provvedimento disciplinare di censura per aver rilasciato dichiarazioni ritenute contrarie al codice di comportamento dei dipendenti pubblici, ha reso noto in queste ore di essere coinvolto in una nuova vicenda di natura disciplinare.
Questa volta l’accusa riguarda il fatto che Raimo avrebbe paragonato le politiche del ministro Valditara alla “Morte Nera”.
Ad essere precisi, secondo la ricostruzione fatta fin da subito dal Corriere, Raimo avrebbe detto: “Il ministro Valditara è un bersaglio debole da colpire come la ‘Morte nera’. Lui è come la Morte nera di Star Wars, va colpito. Bisogna fare una manifestazione non per la scuola, ma proprio contro Valditara”.
In difesa del professore romano si era subito pronunciato il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni (alle ultime elezioni europee Raimo era candidato nelle liste di Sinistra Italiana): “Nessuna minaccia è stata mossa al Ministro e se così è stata percepita me ne scuso. Quella frase richiama una saga cinematografica, Star Wars. D’altronde la metafora è sempre stato strumento privilegiato degli intellettuali”.
Adesso, a poche ore dalla notizia, si è già costituito un folto gruppo di intellettuali che stanno firmando un appello pubblico.
“In Italia – dicono i firmatari – un insegnante rischia il licenziamento per aver criticato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. È una notizia grave e allarmante, che dice molto sulla democrazia sostanziale che viviamo oggi in Italia e sulla torsione autoritaria in atto. La situazione ha dell’incredibile, visto e considerato che il docente ha semplicemente paragonato, con una citazione pop immediatamente comprensibile, le politiche del ministro Valditara alla ‘Morte Nera’ che nel film-cult Star Wars l’alleanza ribelle colpisce mentre se ne sta ultimando la costruzione. Un modo popolare per dire che il punto debole del governo è proprio l’idea di scuola della destra”.
“Adesso – si legge ancora nell’appello – quelle dichiarazioni vengono utilizzate per tentare di silenziare Raimo, minacciando di estrometterlo dalla scuola, adducendo come ragione il fatto che avrebbe leso l’immagine dell’istituzione scolastica in pubblico, per di più facendolo sui social. Come arma di censura si usa un codice comportamentale per i docenti adottato con D.M. n. 105 del 26.04.2022, che all’articolo 13 dispone che il dipendente si astenga dal pubblicare, tramite l’utilizzo dei social network, contenuti che possano nuocere all’immagine dell’Amministrazione”.
Concludono gli intellettuali che hanno firmato: “Cosa hanno a che fare questo articolo e questo intervento del ministero con l’articolo 21 della Costituzione, che recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”? Crediamo che la voce e la passione di Christian Raimo siano un valore importante per il dibattito sulla scuola pubblica, che è e deve restare luogo di confronto di idee e crescita democratica, e che per questo Raimo vada difeso da questo attacco”.
In difesa di Raimo si è espressa anche la Flc-Cgil: “Il procedimento disciplinare avviato nei confronti del prof. Raimo per aver espresso critiche all’operato del ministro Valditara è una brutta pagina per la libertà di opinione nel nostro Paese. Non è accettabile censurare e sanzionare le idee e i giudizi sulle politiche dell’Istruzione portate avanti dal Governo con qualunque mezzo vengano espresse”.
Ma la Flc-Cgil va oltre e afferma: “Questa è la ragione che ha condotto la nostra organizzazione ad impugnare a suo tempo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici in quanto lesivo della libertà di manifestazione del pensiero”.
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