Ancora un nulla di fatto per la sequenza contrattuale sul sistema delle sanzioni disciplinari per il personale docente ed educativo prevista dall’art. del CCNL 2019/21.
La sequenza si è resa necessaria in quanto, al momento della firma del CCNL, Aran e sindacati si era accordati per un rinvio dell’esame della questione che, per la verità è in sospeso da sempre.
All’ultimo incontro, tenutosi il 17 luglio, non tutte le sigle sindacali erano presenti perché in 4 avevano chiesto un rinvio.
Secondo quanto si apprende dai comunicati di Flc-Cgil e Uil-Scuola, presenti alla trattativa, non ci sarebbero margini per poter regolare contrattualmente la materia a fronte anche della indisponibilità dell’Aran ad accogliere le richieste delle parti.
“In particolare – dichiara Gianna Fracassi, segretaria generale di Flc-Cgil – non risulta abrogata la disposizione normativa che, diversamente dagli altri comparti pubblici, attribuisce al dirigente scolastico il potere di irrogare sanzioni ai docenti di sospensione dal servizio fino a 10 giorni”.
“Inoltre – aggiunge Fracassi – non si prevede l’istituzione di un organismo di garanzia a tutela della libertà di insegnamento, ovvero di un organismo in grado di accertare che l’azione disciplinare avviata nei confronti del docente riguardi la trasgressione di un dovere di servizio e non l’autonoma attività di insegnamento tutelata dalla Costituzione”.
Molto chiara anche la posizione della Uil Scuola secondo cui, “rispetto a tale dirimente questione l’articolato proposto, oltre ad un generico riferimento all’esercizio della libertà di insegnamento, non fa cenno alle garanzie ineludibili riguardo alle opzioni metodologiche, gli strumenti e l’organizzazione che devono essere proprie di una libera scelta del docente”.
“Così come – continua il sindacato di Giuseppe D’Aprile – ogni attività progettuale, compresa l’offerta di eventuali insegnamenti opzionali, facoltativi o aggiuntivi, attuati nel rispetto delle esigenze formative degli studenti, sia garantita come espressione propria della libertà di insegnamento”.
Anche Uil Scuola Rua ha dichiarato “l’indisponibilità a sottoscrivere una sequenza contrattuale così costruita che in sostanza lascia in piedi una condizione inaccettabile per cui l’amministrazione avvia il procedimento disciplinare e la stessa, al contempo, determina la sanzione da attribuire al docente”.
Nei prossimi giorni l’Aran dovrebbe convocare un ulteriore, ultimo, incontro nel corso del quale, quasi certamente, si dovrà prendere atto che, anche questa volta non ci sono le condizioni per mettere la parola fine ad una vicenda che si trascina da ormai troppo tempo.
La materia del codice disciplinare è invece regolata per via contrattuale per il personale Ata per il quale, per esempio, è prevista anche una importante misura che, in caso di infrazione, dà la possibilità al personale di concordare la sanzione con l’Amministrazione.
Per i docenti, al contrario, anche per le sanzioni di minore importanza, resta aperta per ora solo la possibilità di rivolgersi al giudice del lavoro con le inevitabili spese legali che la procedura comporta.
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