Home I lettori ci scrivono Codice etico, una nuova incombenza per i docenti

Codice etico, una nuova incombenza per i docenti

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March 26, 2025

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E ti pareva!
Ogni volta che un insegnante ha una condotta sgradita ai più (l’ultima sembra  sia una maestra che esibisce il proprio corpo) c’è, immancabile, l’attacco a tutta la categoria. D’altra parte sono anni che provano ad affibbiarci i test psico-attitudinali, ora c’è l’etica condivisa, perché noi docenti dobbiamo essere perfetti,  in servizio e soprattutto fuori dal servizio (dove in teoria non ci possono controllare).
Secondo me, se si ipotizza una qualche violazione, da parte di un singolo docente, si chiama in causa il singolo, che ovviamente ha il diritto di difendersi, nelle sedi opportune, ma non si fa il pubblico processo a tutti i docenti, cercando di affibbiarci un altro obbligo, ovvero rispettare un nuovo codice etico, appositamente confezionato per noi!
Quello che personalmente fa veramente arrabbiare è che questo accanimento valga solo per noi: altre categorie di dipendenti pubblici, per esempio le forze dell’ordine, che hanno responsabilità e poteri maggiori dei nostri, nei confronti di tutti i cittadini e quindi anche  dei giovani, dovendo fare rispettare le leggi e per questo avendo in dotazione un’arma ed essendo autorizzati all’uso della forza, in qualche caso coinvolti in cose gravissime, anche in servizio  (per es. violenza sessuale, poi condannati) i più, politici vari e gente comune hanno reagito con frasi del tipo “se ci sono le mele marce, dobbiamo comunque rispetto e dare fiducia alla categoria”.  
E perché a noi no??!!
(Forse per invidia, illudendosi che noi lavoriamo poco e abbiamo tante ferie, o perché non sopportano che il loro pargolo possa prendere un voto insufficiente o una nota disciplinare, quando li merita?) Tutto questo, cari colleghi e sindacalisti,  spero ve ne siate accorti, è per distrarre dal vero problema: ci devono aumentare lo stipendio, a tutti!!  Allora respingiamo ogni tentativo di mettere in discussione, in modo generalizzato, la nostra condotta, in servizio come nel privato, chiediamo con forza ciò che ci spetta: aumenti consistenti, per portare i nostri stipendi alla media europea!! E poi piccola considerazione personale: ci vuole un bel coraggio  ( per non dire altro ) ad affibbiarci un altro obbligo senza PRIMA darci un diritto fondamentale: i soldi che ci spettano!”