Si chiama codexpo.org ed è una associazione di promozione sociale che si è posta l’obiettivo di realizzare la prima mostra al mondo sul codice sorgente. Fanno parte della associazione programmatori, ma anche ricercatori e docenti di scuola e università.
“Il codice sorgente – spiegano i promotori dell’iniziativa – è quel testo magico che sta dentro ai computer e che fa funzionare la maggior parte degli oggetti con i quali interagiamo, anche questo stesso sito e il dispositivo con il quale lo si sta consultando”.
Tutti, ormai, usano ogni giorno computer e programmi, ma raramente ci si ferma a riflettere sul fatto che ogni programma è stato scritto da qualcuno, in qualche momento, in un certo linguaggio; cioè ogni programma è prima di tutto codice sorgente, cioè una forma di testo.
Obiettivo della associazione è proprio quello di “raccontare al mondo cosa c’è dietro e oltre la superficie dei programmi: far scoprire a tutti, esperti e non, la ricchezza culturale del mondo della programmazione”.
In particolare, si vuol far vedere come la scrittura dei programmi non sia solo un’attività tecnica e ripetitiva, ma possa avere aspetti personali e artistici accanto a quelli universali e razionali.
La scrittura di codice è una forma particolare di scrittura. Se si guarda alle pratiche di scrittura e lettura del codice sorgente si ritrova (quasi) tutto quello che accompagna la scrittura di un testo letterario: grammatica, regole, modelli, ma anche stili, personalità, mode. E poi manuali, scuole, concorsi, …
Molti sono i musei dedicati ai computer, ai videogiochi, alla storia dell’informatica, ma finora nessun museo dedicato al codice sorgente.
Oltre a questo, che è l’obiettivo principale, codexpo.org si propone di organizzare eventi pubblici sul codice sorgente: seminari, conferenze, incontri, corsi di formazione, laboratori di ricerca interdisciplinare, esposizioni temporanee.
La mostra consisterà in una serie di spazi tematici (stanze) in cui verranno esposti e spiegati frammenti di codice sorgenti particolari (come il codice che ha guidato l’Apollo 11, o quello dei primi videogiochi sui vecchi minicomputer degli anni ‘60, o ancora le poesie scritte in un linguaggio di programmazione come l’ALGOL o il Perl).
Ma ci saranno delle stanze dedicate alle migliaia di linguaggi di programmazione (da quelli più noti a quelli quasi sconosciuti e impossibili da usare), stanze che mostrano come lavora un programmatore, quali strumenti usa per scrivere e correggere.
L’idea è quella di una mostra progettata per essere installata ovunque in maniera modulare. Le diverse stanze (10 in tutto) saranno indipendenti e potranno essere esposte anche in maniera autonoma a seconda del contesto e dei destinatari. Non un museo statico e fisso in un luogo, dunque, ma, appunto, una mostra che possa “viaggiare” in tutta Italia.
Il progetto, come si può facilmente comprendere, richiede un investimento significativo (una stanza costa in media 3.000 euro) ed è prer questo che codexpo.org sta lanciando una campagna di crowfounding aperta a tutti.
Per saperne di più e per guardare il video di presentazione è possibile collegarsi questa pagina.
Nella stessa pagina sono disponibili le indicazioni per sostenere il progetto (ai sottoscrittori codexpo invierà anche simpatici oggetti inerenti al tema come ad esempio t-shirt personalizzate con frammenti di codice).
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