“Dal prossimo anno tutte le scuole primarie avranno la possibilità di fare 60 ore all’anno di coding”.
L’annuncio arriva dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, in visita, il 25 novembre alla Reggia di Caserta, in occasione della tre giorni di attività ed eventi organizzata dal Miur sulla scuola digitale.
Nel realizzare un bilancio del primo anno di Piano Nazionale Scuola Digitale, il responsabile del Miur ha detto che in corrispondenza del secondo anno di attuazione del piano, è previsto lo stanziamento di “100 milioni per il rafforzamento delle competenze digitali degli studenti”. A partire dal pensiero computazionale. In tal modo, “ogni studente imparerà a programmare”, ha sottolineato Giannini.
Per il ministro, si tratta di “un passo necessario per avere tra 10 anni una popolazione di giovani italiani perfettamente alfabetizzati in quello che si chiama il nuovo pensiero critico. Per questo obiettivo abbiamo destinato 100 milioni di euro”.
Di questi 65 milioni andranno al primo ciclo. Altri 35 alla secondaria di secondo grado per lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti.
“Il curriculum di cittadinanza digitale darà la possibilità ai ragazzi di capire come usare e come valutare gli strumenti digitali in modo attivo. Dobbiamo garantire loro la capacità di sviluppare il giudizio critico”.
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Il ministro ha poi sottolineato il “ruolo centrale dei docenti nell’innovazione scolastica”, ringraziando “in particolare gli oltre 8.000 animatori digitali che sono stati strategici per l’attuazione del Piano”.
Il titolare del dicastero di Viale Trastevere ha anche reso pubblici diversi numeri sul piano svolto e da attuare: “il 65% delle azioni previste dal Piano Nazionale Scuola Digitale è già stato attuato, 500 milioni del miliardo stanziato sono stati investiti e oltre 3.000 scuole sono state raggiunte dalla fibra, attraverso la collaborazione con il Ministero dello Sviluppo economico”.
“Questo è stato un anno molto operoso, abbiamo trasformato un apparentemente arido comma di legge in architettura formativa di un Paese. È la piena attuazione di quello che io ritengo sia uno dei pilastri della Buona Scuola, che lascerà l’eredità più importante nel nostro sistema di istruzione: il ripensamento del modello educativo”.
“Con il Piano stiamo lavorando sulle competenze, sulla formazione degli insegnanti, sulle infrastrutture e, soprattutto, sulla necessità di avere una scuola flessibile che metta i ragazzi nelle condizioni di fare e pensare ciò che oggi non si può neanche immaginare. Il digitale sostanzialmente è tutto questo”, ha concluso Giannini.
Nel corso dell’evento sono state sancite alleanze con l’Agid (Agenzia per l’Italia Digitale) e con l’Aesvi (Associazione editori e sviluppatori di videogiochi italiani).
Sempre a Caserta, in 6.000 fra docenti e studenti si confronteranno fino a domenica sul secondo anno di attuazione del Piano e sulle nuove strategie digitali per la formazione scolastica.
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